giovedì 7 luglio 2011

Il Segreto dei Geroglifici

Volete avvicinarvi allo studio dei geroglifici, scrittura peculiare dell’Antico Egitto, tanto affascinante e misteriosa quanto complicata, e non sapete da che parte cominciare? La risposta è semplice: comprate “Il Segreto dei Geroglifici” di Christian Jacq, edito dalla PIEMME.
Lo scrittore, autore di una famosa saga che romanza la storia del Faraone Ramses, ci accompagna in un viaggio attraverso la scrittura egizia utilizzando un metodo semplice e accattivante adatto a chi si avvicina per la prima volta alla materia. Con sense of humor e brevissimi capitoli alla portata di tutti, le basi dei geroglifici possono essere comprese da chiunque. Il saggio non è ponderoso né tecnico, facilitando in questo modo lettura e studio mnemonico anche per chi non avesse ore da dedicarvi.
Il saggio inizia con una breve storia dello studio dei reperti antichi, di come l’egittologia è nata e si è sviluppata. Viene sottolineato quanto sia stato difficile recuperare dall’oblio del tempo una forma di comunicazione che per secoli ha celato i segreti del Grande Egitto, la cui chiave è stata trovata in maniera quasi miracolosa dal genio di Jean-François Champollion attraverso lo studio della famosa Stele di Rosetta. Subito dopo viene schematizzata la corrispondenza fra le lettere del nostro alfabeto e i geroglifici fonetici, per semplificare la successiva costruzione di parole e concetti complessi.
La grafica di stampa dei geroglifici è molto chiara, pulita; esercitarsi a copiare i geroglifici direttamente dal libro è un gioco da ragazzi. Sulla pronuncia viene posto particolare accento, in quanto l’antica lingua egizia aveva molte vocali, ognuna caratterizzata dal proprio geroglifico, e comprenderne la diversa natura fin dall’inizio diventa molto importante.
I capitoli sono divisi per argomento. Ogni parola viene analizzata nella sua veste grafica e nella pronuncia. Ponendosi allo studio con un quaderno accanto, questa suddivisione facilita la ripetizione dei simboli appena studiati, la creazione di un proprio vocabolario da poter consultare in qualsiasi momento. In ogni caso, in fondo al volume è presente una lista essenziale di termini d’uso comune e una breve bibliografia di riferimento per chi volesse accostarsi alla materia in maniera approfondita.
A metà tra la lettura di piacere e un manuale didattico, “Il Segreto dei Geroglifici” è adatto a tutti gli appassionati della civiltà delle Piramidi.

mercoledì 6 luglio 2011

The Dome

La più recente attività del colonnello Dale Barbara, per gli amici Barbie, soldato in congedo dopo i fatti dell’Iraq, è stata quella di preparare squisiti pasti allo Sweetbriar Rose. Quando però entra in collisione con il figlio di Big Jim Rennie, secondo consigliere comunale di Chester’s Mill, arriva il momento di cambiare aria e allontanarsi da quel paesino di provincia, all’apparenza uguale a mille altri.
Il suo trasloco – nonché i movimenti di chiunque oltre i confini della giurisdizione- viene purtroppo bloccato da un evento inaspettato quanto sconcertante: su Chester’s Mill cala una barriera invalicabile, un muro che taglia fuori il paese dal resto del mondo. Dopo i primi gravi incidenti dovuti alla trasparenza della barriera, il governo degli Stati Uniti prende il controllo esterno della situazione, affidando a Barbie il comando all’interno di Chester’s Mill e constatando che la barriera è in realtà una gigantesca cupola che si protende per chilometri sopra e sotto la terra. Verranno utilizzate tutte le armi a disposizione per cercare di distruggerla.
Il Governo, però, non ha fatto i conti con Big Jim Rennie. L’uomo, uno spietato opportunista assetato di potere, vede nella Cupola un buon modo per ottenere il potere assoluto su Chester’s Mill. Si circonda di fidatissimi, fa organizzare una milizia composta dai peggiori ragazzacci del paese, complotta con il figlio assassino e a sua volta si macchia di omicidio, scaricando la colpa sulla testa di Dale Barbara. La sonnolenta cittadina di provincia, isolata, diventa teatro della nascita di un regime dittatoriale, di caos, incidenti, suicidi e omicidi che ne sconvolgono l’ordine e le tradizioni.
Solo pochi riusciranno a mantenere la calma pur nella situazione disperata, sostenendo Barbie e aiutandolo a cercare il generatore della barriera. Chi è stato a creare la Cupola? Si tratta di uomini…o di tecnologia extraterrestre? E quale ulteriore tragedia si prepara per Chester’s Mill con l’avvicinarsi di un Halloween di fuoco? Riusciranno gli abitanti a sopravvivere alla Cupola?
THE DOME di Stephen King è edito come sempre dalla Sperling&Kupfer. La scelta di mantenere il titolo originale è, a mio avviso, azzeccata: la parola inglese ha maggiore ridondanza della nostra semplice cupola. Il gigantesco tomo di 1000 pagine è una delle storie ‘comunitarie’ di King, quelle cioè in cui cataclismi e orrori vengono affrontati dagli abitanti di paesi interi, che l’autore ci presenta a mano a mano, lasciando a molti di loro l’opportunità di accompagnarci fino alla fine. Il modo in cui sono presentati e la caratterizzazione precisa tipica di King evitano, fortunatamente, di fare troppa confusione.
Pur se incentrato soprattutto sulla degenerazione della patina di civiltà di cui l’uomo moderno si ammanta in caso di gravi e improvvise calamità, The Dome è un romanzo di fantascienza. Presi dai piccoli avvenimenti ci si dimentica spesso, durante la lettura, di quelli grandi…e forse la cosa è voluta. I protagonisti stessi sono quasi sempre così presi dalla lotta contro Rennie che i segreti della barriera passano in secondo piano, e in questo modo si segue costantemente il loro ristretto punto di vista. L’altro, l’extraterreste, si manifesta davvero solo verso la fine. Per tutto il resto del tempo, ci si chiede quanto ci voglia perché qualcuno rifili a Rennie un cazzotto sui denti e lo lasci ad agonizzare da qualche parte.
Non direi che questo sia uno dei romanzi migliori di King, anche se la sua prosa è sempre molto piacevole e i personaggi sono facili a suscitare affetto (o odio puro). In questo caso, fin dall’inizio si intuisce come può andare a finire e dispiace dire che The Dome non offre molte sorprese, anche se è ben costruito. Quindi, una buona lettura ma non esaltante per chi sa cosa può fare il nostro Stephen.
Per quanto mi riguarda: Voto 8

…trovo Big Jim Rennie uno dei cattivi più irritanti che King abbia mai creato…voi che ne pensate? L’ho voluto morto dalla prima pagina in cui l’ho incontrato!