lunedì 27 febbraio 2012

Il Castello Errante di Howl

Sophie Hatter, la primogenita di tre sorelle, è una ragazza timida che non conosce le proprie qualità, prigioniera com’è della convinzione che la figlia maggiore sia quella a cui è destinato meno successo nella vita.
Alla morte del padre, come previsto, a lei tocca lavorare come apprendista nella cappelleria di famiglia mentre alle sorelle minori è concesso, rispettivamente, di studiare presso una maga e di lavorare nella più famosa pasticceria della città. L’unico svago della giovane sono le chiacchiere delle clienti sulla terribile Strega delle Lande e sul mago Howl, un bellissimo giovane che ammalia le ragazze per mangiare i loro cuori. Questo mago possiede un castello semovente che si aggira fuori città, sulle colline, e sta terrorizzando tutta Market Chipping.
Purtroppo per Sophie, la noia e il lavoro ingrato non sono il peggio che le possa capitare. La Strega delle Lande, convinta chissà come che lei abbia una qualche relazione con Howl, la maledice e la trasforma in una vecchia novantenne.
Sophie abbandona la propria casa e si rifugia sulle colline, dove finisce per incontrare il famoso castello. Con la complicità del demone del fuoco Calcifer, compagno magico di Howl, Sophie entra e si installa nel castello come domestica tuttofare, convivendo con il giovane Michael, l’apprendista. Il mago risulta essere un giovane uomo tutt’altro che malvagio, ma vanitoso, incostante, piuttosto vigliacco. I suoi modi di fare e una maledizione che lo sta inseguendo trascineranno Sophie nelle più bizzarre avventure, alla ricerca di un mago, di un principe, di una soluzione al maleficio e allo scioglimento di un misterioso contratto che lega Howl al demone Calcifer, e che entrambi vorrebbero poter spezzare.
Tra spaventapasseri animati, uomini-cane, servitori arancioni, principesse neonate, sirene, mantelli cambiaforma, vestiti attraenti, melma verde, stivali delle sette leghe e stelle cadenti, c’è davvero di che perdere il senno!
Sophie riuscirà a tornare normale? Cosa farà dei suoi sorprendenti e inaspettati poteri? E il suo cuore, nascosto dietro le spoglie di una donna anziana, sarà davvero al sicuro da quel capriccioso e affascinante scapestrato che ha nome Howell Jenkins?
“Il Castello Errante di Howl”, edito dalla Kappa Edizioni, è un romanzo che vive a metà tra la favola e il fantasy, scritto dall’autrice inglese Diana Wynne Jones.
La storia è venuta alla ribalta qualche anno fa grazie alla trasposizione animata di Hayao Miyazaki, che ha reinterpretato la storia della Jones modificandola da metà in avanti, per seguire un tema anti-bellico e porre maggiore attenzione al sentimento che inevitabilmente nasce tra Sophie e Howl nonostante il maleficio.
La storia originale ha un andamento molto diverso. La Strega delle Lande ha mietuto alcune vittime importanti che il mago deve – o almeno, dovrebbe – ritrovare. I personaggi corollari sono parecchi e le vicende legate a Howl decisamente più complesse. Il messaggio di fondo di questa favola, adatta ai bambini come agli adulti, è che l’apparenza inganna e che bisognerebbe fare molto più affidamento al cuore che a un bel viso o ad un aspetto orrendo.
La vicenda è permeata da un umorismo molto “british” e la stessa mentalità si ravvisa in taluni modi di fare di Sophie, come -–per fare un esempio – nella serena razionalità con cui la giovane prende atto della sua nuova vecchiaia e dei cambiamenti radicali che questa le imporrà. Per il resto, sia lei che Howl possiedono un caratterino focoso che gran parte delle volte prende il sopravvento.
D’altra parte tutto ruota attorno al fuoco: Calcifer e il patto che ha stretto con Howl sono il perno attorno a cui gira l’intera vicenda. Il demone è un essere a metà tra Bene e Male, ma alla fine così umano nelle sue reazioni da risultare irresistibilmente simpatico.
La Jones inserisce inoltre un dettaglio che, se non nuovo, si innesta bene nel contesto e offre una spiegazione più esauriente al carattere sempre in fuga di Howl: il nostro mago arriva da un altro mondo. Per la precisione, dal nostro. La sua vera casa è nel Galles e lui è fuggito nel mondo di Sophie per esercitare la sua arte in pace (e fare strage di cuori, ovviamente).
Gli andirivieni da un mondo all’altro sono costruiti bene, poco caricati. Le interferenze non sono spiacevoli né tolgono atmosfera al romanzo.
La prosa del “Castello Errante” è piacevolissima, scorrevole, familiare come una torta fatta in casa. Voglio il seguito!