lunedì 6 giugno 2016

Femmina De Luxe

Il blog riprende a vivere e a macinare libri! Più "in piccolo", se volete, per venire incontro ai miei tempi ormai risicati. Per la trama mi limiterò alla quarta di copertina. Meno parole ma, spero, recensioni che vanno dritte al punto. Ricominciamo allora con "Femmina De Luxe" di Elisabetta Bucciarelli.



TRAMA

Olga è una ragazza morbida e indifesa, alla ricerca dell'uomo della sua vita. Marta, acuminata dall'ambizione, si sacrifica all'idolo della perfezione estetica. Che cos'hanno in comune? Entrambe provano a essere femmine di lusso, l'avanguardia del piacere, donne perfette fatte di protesi e speranze, capaci di soddisfare uomini di raffinati desideri e grandi fantasie. Forse entrambe tradiranno le aspettative, trasformandosi in semplici vuoti a perdere, oppure una di loro resterà, ritrovando nell'ostinata innocenza dell'amore una salvezza che a questo mondo pare impossibile.

RECENSIONE

Una scrittura che è come un’incisione a bulino. Precisa, metodica, razionale. Parole pensate, soppesate, scelte con cura. Centellinate, anche, perché non ci troviamo di fronte a una prosa che si adagia sulla descrizione, che indugia troppo sui dettagli. Rapide carrellate, veloci impressioni, frasi recise da punti serrati, uno via l’altro. Niente periodi prolissi, le subordinate sono uccise con metodo. L’intreccio di vicende, i personaggi, le atmosfere vengono quasi suggeriti al lettore, cui spetta poi il compito di riempire attraverso l’uso della propria immaginazione, creando passaggi meno netti e facendo fluire la narrazione.
In “Femmina De Luxe” si muove un’umanità sgradevole e sgradita (anche a se stessa). Tutti, ricchi e poveri, professionisti e ultimi della società, mostrano la deformazione del proprio animo, a cui a volte si associa quella del corpo. L’occhio dell’autrice si sofferma su personaggi che solo un ingenuo vedrebbe come estremi adatti solo alla finzione letteraria. Chi vive in una grande città o l’ha frequentata sa quanto di estremo ci possa essere in un campione così vasto di umanità. Eppure, in una Milano cupa e senza speranza di redenzione, ogni tanto Olga, bisognosa di piacere per sé, ci mostra angoli di gioia e luce, colori accesi, dolci tentazioni per il palato. Questo, però, non fa che accentuare tutto il buio che sta attorno. 
Una lettura che trasuda lavoro metodico e cura per la parola, per amanti del noir e delle storie sincere, quasi crude, senza fronzoli.