venerdì 8 luglio 2016

Congiunzioni divergenti

QUARTA DI COPERTINA

Lucia e Victoria, due ragazze collegate, a loro insaputa, da un ineffabile destino; un’oscura profezia, inquietanti presagi e congiunzioni astrali non sempre favorevoli; complicate relazioni affettive nel segno della passione: questi gli ingredienti di una vicenda dai risvolti misteriosi che si svelerà davvero solo alla fine.
Andrea Giorgianni, il fratello di Lucia, ci accompagna lungo il percorso di una malattia non sempre facile da accettare, con la sua leggerezza da simpatico guascone irresistibilmente attratto dal mondo femminile.
Congiunzioni divergenti è un libro che pone l’accento sull’interconnessione degli esseri umani, e sulla bellezza dell’amore, della vita e della gratuità del dono di se stessi agli altri.

Edito da Giuliano Ladolfi Editore.


RECENSIONI

“Congiunzioni divergenti” è il secondo romanzo di Giuse Iannello (potete trovare la recensione del primo, “Il mistero dell’ermellino”, qui) ed è prova di una crescita importante nello stile della scrittrice. I dialoghi ridondanti, prolissi, presenti nel suo primo lavoro, scompaiono quasi completamente per essere sostituiti da conversazioni molto più spigliate, aderenti alla realtà quotidiana, in linea con il carattere dei vari personaggi. 
Un romanzo che tratta un tema difficile: la malattia e il suo impatto sulla quotidianità di una donna giovane, che ha diritto di attendersi ancora molto dalla vita. Un romanzo d’amore, anche, nelle sue formule più pure come in quelle più passionali. Il sesso è una pulsione che ha ampio spazio nella costruzione di queste “congiunzioni”, forza attrattiva per eccellenza che viene vista soprattutto nella sua veste di energia creativa, incarnata magistralmente nella figura della pittrice Lavinia. Anche la musica ha un ruolo importante, non di rado i momenti chiave sono accompagnati dall’ascolto di canzoni specifiche, quasi una colonna sonora della vicenda.
Si tratta di una storia corale, in cui protagonisti e comprimari sono ben tracciati (o forse dovrei dire dipinti?) e la parola nelle loro bocche coincide con la personalità. Non un romanzo al femminile, bensì un intreccio di uomini e donne comuni, senza alcunché di straordinario se non la loro unicità di esseri umani, che la Iannello restituisce con un’ammirevole dose di verità. Il fatto che l’autrice abbia preso spunto da vicende personali non spiega di per sé l’ottimo risultato ottenuto, ma può essere stato la chiave per questo progresso importante. 
Il punto di vista, quasi sempre improntato alla terza persona, si trasforma ogni tanto nell’Io di Andrea, il fratello di Lucia, che incarna una positività fondamentale per il procedere del romanzo. I destini dei personaggi, che spesso non avranno occasione di conoscersi a vicenda, possono essere osservati dall’occhio del lettore da una distanza preferenziale, in modo da indovinarne l’intreccio. Una cosa che a loro non è concessa, mentre il fato unisce esistenze come fili di un arazzo e plasma il futuro in modi spesso inaspettati. 
La storia si dipana tra Vigevano, Abbiategrasso, Milano e Pavia, realtà che i locali riconosceranno con piacere nelle atmosfere di “Congiunzioni divergenti”.
Una lettura coinvolgente che incuriosisce sulle future evoluzioni di Giuse Iannello.