tag:blogger.com,1999:blog-88510139899049803992024-02-18T21:21:25.162-08:00Stasera leggiamo...Per chi vuole un consiglio su cosa leggere stasera; per chi vuole parlare di libri; per chi desidera un parere sulle proprie fatiche letterarie.Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.comBlogger172125tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-47876228213510408352020-11-24T03:15:00.002-08:002020-11-24T03:15:31.814-08:00Rock&Arte<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"> </span></p><p class="MsoNormal"></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><div style="text-align: justify;">Tutta la seconda metà del ‘900 ha visto il mondo della
musica “popolare” e l’arte unirsi in un connubio mutevole e poliedrico, che ha
rispecchiato fino agli estremi i continui e profondi mutamenti nel pensiero,
negli ideali e nelle aspirazioni di generazioni. Soprattutto il rock, in tutte
le sue sfaccettature, si è legato a doppio filo al fare artistico e ha attratto
a sé con un’inarrestabile forza creativi di ogni genere.</div></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTv2Y95MuZnZbbvr0vmdYLrkylI76Bmd2JlKavmojIKHx3URKhHsEEzpk-fhFZuep-U4i7-x2TlGUQbm1d1mkqUWujpRvNvfz-DVpJ2Hgd5bd2fjBULzMbxRpOimAvfqHguTU14a3m44k/s406/rockarte.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="406" data-original-width="300" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTv2Y95MuZnZbbvr0vmdYLrkylI76Bmd2JlKavmojIKHx3URKhHsEEzpk-fhFZuep-U4i7-x2TlGUQbm1d1mkqUWujpRvNvfz-DVpJ2Hgd5bd2fjBULzMbxRpOimAvfqHguTU14a3m44k/w295-h400/rockarte.jpg" width="295" /></span></a></div><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Il saggio ROCK E ARTE, edito da Hoepli e scritto a sei mani
da Guaitamacchi Ezio, Follieri Leonardo e Crotti Giulio, è<span style="background: white; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> </span>stampato su carta lucida per
far risaltare le bellissime immagini e si immerge in un’analisi non cronologica
ma tematica di questo connubio. Si passa dalla relazione più scontata, quella
della creazione di poster e copertine, al lavoro dei fotografi, degli stilisti,
dei decoratori che hanno messo mano agli strumenti o a “oggetti culto” dei
personaggi più famosi del panorama musicale. Il lavoro di questi artisti viene
analizzato citando le collaborazioni migliori, i binomi più duraturi, gli stili
e la carriera precedente e successiva agli eventi artistici più conosciuti.
Viene messa in luce la strettissima relazione tra musica rock e letteratura
alta, nonché la poliedricità di molti musicisti che sono altrettanto ferrati – anche
se non forse ugualmente famosi – anche in arti alternative.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Il testo è una miniera di informazioni, che spingeranno
l’appassionato a fare ulteriori ricerche di approfondimento e apriranno un
mondo a chi non conosce ancora l’argomento. Scritto con semplicità e chiarezza,
consente una lettura piacevole, stimolante sia dal punto nozionistico che da
quello visivo. Qualche informazione è parziale o errata e gli autori tendono a
concentrarsi sempre sugli stessi artisti, ma questi sono molto numerosi e vari perciò
non si può ritenere un vero e proprio difetto. Per tutti gli amanti del genere
e per i curiosi.</span></p>Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-8249493157508398942020-10-23T01:58:00.004-07:002020-10-23T01:58:39.165-07:00Sotto le stelle & Il tempo dell'aurora<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3Ui5Jx9nLZ_hbgGPmBWeoPuFZ4RuPETRpKXZjbXr5I3rgeVPD0brySVSd6XNkbRUsI5UdHlnN9ey2QqhreGVW71BkRXYHVnSII4ex60wk21tzP5R9fkJGWaXcY-9b6gelyXOOKFrDnKk/s400/liala.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="259" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3Ui5Jx9nLZ_hbgGPmBWeoPuFZ4RuPETRpKXZjbXr5I3rgeVPD0brySVSd6XNkbRUsI5UdHlnN9ey2QqhreGVW71BkRXYHVnSII4ex60wk21tzP5R9fkJGWaXcY-9b6gelyXOOKFrDnKk/w259-h400/liala.jpg" width="259" /></a></span></div><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Ebe e Dianora sono gemelle. Entrambe ballerine, entrambe
splendide e giovani, con appariscenti capelli rossi. Eppure, non potrebbero
essere più diverse: tanto Ebe è modesta, amante della vita quotidiana e pronta
ad aiutare la madre nella povera casa di Milano che la famiglia di sole donne
occupa, tanto Dianora è arrogante, desiderosa di fare la bella vita, anche a
costo di rovinarsi la reputazione. Quando il bell’aviatore Giorgio Villagrazia,
invaghitosi di Ebe a prima vista, avvicina Dianora scambiandola per la sorella,
la giovane prende la palla al balzo e diventa l’amante dell’avvenente e ricco
militare, portandolo via alla sorella e iniziando una vita di eccessi, che farà
morire la mamma di crepacuore e metterà in cuore a Giorgio il tremendo dubbio
di aver commesso un errore. Tra i patemi di Ebe, rimasta sola, gli eccessi di
Dianora e i dubbi di Giorgio, che si riscopre debole e soggiogato dal desiderio
a cui Dianora lo tiene avvinto, si consuma un difficile triangolo amoroso sullo
sfondo dell’ingresso italiano nelle ostilità della Seconda Guerra Mondiale.</span><p></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Il romanzo di Liala si dipana con l’eleganza di stile e
parola che le è propria. Alcuni personaggi hanno poco spessore, incarnando più
ideali che persone vere e proprie, ma si trovano caratterizzazioni ficcanti che
tengono insieme la trama, tutto sommato semplice. Dianora è splendida e malvagia,
ma tarata da un’ignoranza innata che non si cura di superare e che la rende
molto umana e credibile. Giorgio non è il principe azzurro, ma un ragazzo
ingenuo e troppo viziato, che per puro desiderio fisico si fa prosciugare dalle
finanze e trattare come uno zerbino. Anche la madre del giovane, donna Elena, è
un personaggio vitale e azzeccato, ben delineato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Il romanzo ha un seguito, “Il tempo dell’aurora”, dove
l’amore tra Ebe e Giorgio viene di nuovo messo in discussione dalla terribile
gelosia di quest’ultimo verso il bellissimo Roberto Allegri, anch’egli
innamorato della giovane, e Dianora inizia una lunga discesa agli inferi nel
momento in cui si innamora davvero di un uomo, il nobile ballerino Vilfredo
Pons, e si trova a dover fare i conti tra questo sentimento e le sue
macchinazioni diaboliche, e la necessità mai sopita di mentire su ogni cosa. Il
romanzo precipita tutti verso il peggio di se stessi, a volte sfociando in
scene che cozzano con la caratterizzazione fin lì delineata, soprattutto per
ciò che concerne Ebe. Vi sono anche alcune scene che non tornano, personaggi
che tradiscono i propri segreti senza le corrette reazioni da parte di chi
ascolta, ma nel complesso il romanzo tiene e, con buona pace di Ebe, le
vicissitudini della sorella tengono banco con maggiore successo, tanto da
instillare verso la fine un’inaspettata commozione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Una bella lettura d’altri tempi, senza cime né abissi.</span><o:p></o:p></p>Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-34557635855933036462020-09-21T03:15:00.000-07:002020-09-21T03:15:03.978-07:00Manuale pratico di fotografia digitale<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"> <br /></span></p><p class="MsoNormal"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgpK6a5x8rr1nfwKlA-PNpCR1Tprpv1qx1_h0brXq9i0NhQvLfXZh1_BBwHnJzb0kJsdd9nA5xZ5lUG_Lh7EkEvFYtttcZk4GhAR6yyf5f8mNm39beTsa7i_aEMJTnGERzHzPVAcE6EB4/s258/MANUALEFOTO.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="258" data-original-width="195" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgpK6a5x8rr1nfwKlA-PNpCR1Tprpv1qx1_h0brXq9i0NhQvLfXZh1_BBwHnJzb0kJsdd9nA5xZ5lUG_Lh7EkEvFYtttcZk4GhAR6yyf5f8mNm39beTsa7i_aEMJTnGERzHzPVAcE6EB4/w302-h400/MANUALEFOTO.jpg" width="302" /></span></a><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"></span></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Il “Manuale pratico di fotografia digitale” di Steve Luck,
edito da IdeaLibri, è un ottimo punto di partenza per coloro che vogliono
imparare a utilizzare una macchina fotografica e migliorare la qualità dei
propri scatti. Il manuale, stampato su carta lucida e corredato da molte
fotografie di riferimento, si propone con una suddivisione in macro e
micro-capitoli, in maniera da affrontare un argomento per volta e proporre
esercizi. Conviene seguire il testo avendo a disposizione la macchina
e mettendo subito in pratica le conoscenze e i consigli proposti.</span></div><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">L’argomento, infatti, non è dei più semplici, anche se
l’autore si sforza di utilizzare un linguaggio
comprensibile anche ai più acerbi. Il corpo macchina e gli accessori, però,
hanno caratteristiche di tipo matematico che chiedono un confronto costante tra
il testo e la pratica, quantomeno per comprendere certe funzioni e come queste
influiscano sul prodotto finale.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">La prima parte affronta in generale il tipo di macchine
fotografiche tra cui scegliere, il formato dei file e la risoluzione. La
seconda si inoltra con maggiori dettagli nel corpo macchina, per poi passare
agli elementi base di composizione fotografica. Il terzo capitolo apre agli
scatti fotografici creativi e alle possibilità date dalla macchina e dagli
elementi della composizione. Le ultime tre parti si riferiscono alla
post-produzione al computer, mostrando i comandi essenziali dei software di
gestione immagine e le opzioni di stampa.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Pur se un po’ datato per ciò che concerne il
comparto tecnologico, il manuale è un ottimo strumento per avvicinarsi alla
fotografia con una guida passo passo, adatta a tutti.</span></p>Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-22490350694926480892020-09-10T06:29:00.004-07:002020-09-10T06:29:43.162-07:00Il buio in sala<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1FibSL6QgDb_g3n3nuIj9pJtSe-2zMJ_uqsXFENH3tcHVUPbBgRuk34GHoLX_cfZr6tDuGgke2_6OUQ-nz6RvWFsi6D6fiRVo-jFH5ArDC6owbR1N-XUgMW1zbTWHpZDpWJ3igxx_fLQ/s2048/buiosala.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1395" height="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1FibSL6QgDb_g3n3nuIj9pJtSe-2zMJ_uqsXFENH3tcHVUPbBgRuk34GHoLX_cfZr6tDuGgke2_6OUQ-nz6RvWFsi6D6fiRVo-jFH5ArDC6owbR1N-XUgMW1zbTWHpZDpWJ3igxx_fLQ/w341-h500/buiosala.jpg" width="341" /></a></span></div><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Leo Ortolani non ha bisogno di presentazioni. La sua
presenza è costante da anni nel panorama fumettistico italiano e il suo Rat-Man
è un personaggio unico e indimenticabile. Ortolani però non si limita a creare
storie a fumetti. Spesso è protagonista delle proprie opere e traspone la sua
vita in strisce che uniscono comicità, ironia pungente e spietata capacità di
colpirti al cuore quando meno te l’aspetti. </span><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Una delle passioni di Ortolani è il
cinema, soprattutto quello delle pellicole più “nerd”: supereroi, fantascienza,
fantasy, sparatutto e via dicendo. Ecco quindi una raccolta delle sue
recensioni cinematografiche in formato fumetto, edita da BAO, un libro che vi
farà annuire e prorompere in frasi di approvazione per poi andare a toccare i
vostri nervi scoperti di fan sfegatati e portarvi a borbottare inutilmente ai
danni dell’autore. Troverete Star Trek e Star Wars, i film Marvel e DC, Il
Signore degli Anelli e Terminator…e tanti, tantissimi altri titoli. Le sue
recensioni sono sempre un ariete contro un portone. Vanno a scovare senza ritegno i buchi di trama, le carenze degli attori, le decomposizioni nella
sceneggiatura. Anche quelli su cui avevate chiuso un occhio, o tutti e due,
magari aggiungendo un sacchetto di carta sulla testa, perché aspettavate di
vedere quel film da una vita.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;">Uno spietato e divertentissimo spaccato a fumetti di ciò che
è diventato oggi il cinema di intrattenimento.</span><o:p></o:p></p>Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-28582053253229229832020-08-10T03:11:00.003-07:002020-08-10T03:11:47.625-07:00Quel fantastico giovedì<p style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC4sGd7yNXQ8_rJFzdQ6VV7MWIIEsIH9ITgDTc4xKyGWoCvmJZx9036yQjaoKyqSwEOXztR7pbDxX3bGHAnDyafl1EZuL01GuwSf4agVGIAj1f2loNod0cxZKG6JD8DW-S4JkLOBJ2V5M/s290/giovedi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; font-family: georgia; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="290" data-original-width="174" height="568" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC4sGd7yNXQ8_rJFzdQ6VV7MWIIEsIH9ITgDTc4xKyGWoCvmJZx9036yQjaoKyqSwEOXztR7pbDxX3bGHAnDyafl1EZuL01GuwSf4agVGIAj1f2loNod0cxZKG6JD8DW-S4JkLOBJ2V5M/w341-h568/giovedi.jpg" width="341" /></a><span style="font-family: georgia;">Doc torna a Cannery Row e cerca di riprendere in mano le redini del suo laboratorio,</span><span style="font-family: georgia;"> mettendosi in pari con i cambiamenti della piccola comunità, riallacciando il rapporto con il vecchio e disastrato gruppo di amici ma, soprattutto, tentando di fare i conti con se stesso. La sua anima è cambiata, la serena noncuranza e accettazione di tutti i giorni non esiste più. Qualcosa lo rode dentro e Doc non vuole codificare quella mancanza. Si butta sugli esperimenti scientifici ma perfino questi diventano un loop di frustrazione senza via d'uscita. Mentre gli amici lo vedono affondare, chiedendosi cosa poter fare per lui che li ha sempre aiutati, a Cannery Row arriva Suzy. Con un passato da dimenticare, si mette al lavoro al Bear Flag, una tra le tante <i>ragazze </i>di Fauna. Forse non è adatta a quel lavoro, non con la parlantina che si ritrova e quell'orgoglio che la tiene in piedi. Fauna vorrebbe darle una vita migliore e, insieme agli altri membri della stramba comunità, inizia a progettare un modo per risolvere, in una sola volta, i problemi di Suzy e di Doc. Perché</span><span style="font-family: georgia;">, a volte, due persone con nulla in comune sono le più adatte per regalarsi un po' di felicità.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Con una scrittura frammentata, che lascia al lettore una sequenza di vuoti apparenti, John Steinbeck compie con eleganza il miracolo di farci "vedere" Cannery Row e la sua gente. Non abbiamo bisogno che tutto ci venga narrato a parole. Nell'arco di poche pagine, si entra in sintonia e gli apparenti vuoti si riempiono, la sensazione di frammentarietà scompare. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">La storia si svolge tutta nel circolo chiuso della piccola comunità, con i suoi personaggi caratteristici, quasi maschere che però conservano la scintilla umana necessaria a evitare di scivolare nel grottesco. Divertenti, controversi, sanno diventare commoventi nel loro affetto per Doc, nel fare maldestro con cui preparano piani per il bene dell'amico e ne ricavano guai a non finire. Sono loro i veri protagonisti della storia. Gli abitanti di Cannery Row hanno il fallimento scritto su ogni tratto nel volto, ma vivono il futuro con un'ingenua e potente speranza che riempie il cuore. Si vive di espedienti, interpretando la legge e il decoro con la libertà di un bambino, senza guardarsi indietro. Eppure, ogni tanto al Bear Flag la signora Fauna riesce a piazzare una stella d'oro nella sua collezione e a regalare a una delle sue ragazze una vita regolare. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Cambiare è possibile, per quanto lontano possa apparire il miraggio. Un fantastico giovedì è sempre dietro l'angolo.</span></p>Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-14976156749932295682020-07-13T01:35:00.000-07:002020-07-13T01:35:11.470-07:00L'inviato speciale<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh80yU8J3Y5Xr6PZPd9SI_w9a076soOqcBXyY1_WTrQxjUg-zs2jZi6lAJfGXbq8YPCQlRFV-TzGmgrlDKSiv-BJ4kLxocJLEtkeE2rV4vkx7X2y-CKGi4A6Nqs_s1_enXBWemLclkCxVk/s1600/scoop.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="364" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh80yU8J3Y5Xr6PZPd9SI_w9a076soOqcBXyY1_WTrQxjUg-zs2jZi6lAJfGXbq8YPCQlRFV-TzGmgrlDKSiv-BJ4kLxocJLEtkeE2rV4vkx7X2y-CKGi4A6Nqs_s1_enXBWemLclkCxVk/s400/scoop.jpg" width="242" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il mondo del giornalismo è spesso inquinato da polemiche e da pratiche poco etiche che ne hanno minato l'immagine. Questo, comunque, non è un fatto nuovo. Già nel 1936, infatti, Evelyn Waugh pubblicò un romanzo che era una satira impietosa dell'ambiente giornalistico, soprattutto per quanto concerneva l'ambito degli inviati di guerra. Il romanzo si intitola "Scoop", ribattezzato "L'inviato speciale" in Italia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Con una scrittura scarna, paradossale, Waugh racconta la storia di William Boot, autore di una rubrica bucolica, il quale, per uno scambio di persona, si ritrova alla redazione del Beast a ricevere l'incarico di partire come corrispondente di guerra per Ismailia, oscuro Paese africano improvvisamente al centro delle mire di più potenze mondiali. William, ingenuo e ignaro dei meccanismi dietro a questo tipo di situazioni geo-politiche, collezionerà momenti di disagio e imbarazzo, circondato da giornalisti in apparenza più scafati ma in realtà sballottati a destra e a manca dietro alla prima notizia (falsa ma sensazionalistica) uscita dalle labbra di qualcuno o anche solo inventata durante la notte. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Incontrerà un'umanità allucinata, borderline, finendo in un calderone di complotti e rivoluzioni decise a tavolino, un caos autentico al di sotto di quello costruito dai verbosi articoli dei giornalisti e di cui William sarà l'unico vero testimone, suo malgrado diventando un esempio di giornalismo di guerra. Conoscerà l'amore in una ragazza bella e spiantata che aspetta il marito scomparso, ma si ridurrà a farle da salvadanaio per poi perderla. Al suo ritorno, William farà di tutto per tornare all'oblio da cui era venuto e uscire da questo meccanismo di assurdità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">A tratti, il romanzo sembra un esempio di teatro dell'assurdo. I personaggi sono maschere, i cui comportamenti eccentrici sono portati all'eccesso. Non aspettatevi realismo, ma una deformazione grottesca in cui non si sa mai chi parla sul serio e chi scherza. Al contempo, l'autore centra i suoi obiettivi con spietata sicurezza. Una narrativa che potrebbe non piacere a tutti, ma che vale il tentativo.</span></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-29529586986984766892020-07-06T05:51:00.000-07:002020-07-06T05:51:50.953-07:00L'isola delle comete<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj49g6oWwnHOKfHcZI55DXDoBH5PLYVlqx8DW64JuAyW8Ggn6dDae74mHc2xaiEf9d1QzaXlUWl26UIWVgzjb7ibuMcPAJS2pgBC4HgQPgBAwxeD2Nd3x8LsCiinEjaEYdAzGohe08fwcw/s1600/isola+comete.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="569" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj49g6oWwnHOKfHcZI55DXDoBH5PLYVlqx8DW64JuAyW8Ggn6dDae74mHc2xaiEf9d1QzaXlUWl26UIWVgzjb7ibuMcPAJS2pgBC4HgQPgBAwxeD2Nd3x8LsCiinEjaEYdAzGohe08fwcw/s400/isola+comete.jpg" width="296" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Giovanni Figino è un ragazzo di Milano con grandi sogni. Fuggito da casa della nonna, in mezzo ai disordini tra francesi e spagnoli che devastano la Lombardia, si mette alla ricerca di un tesoro di famiglia la cui stessa esistenza è un mistero irrisolto. La bravata gli farà conoscere strambi e piuttosto loschi (ma fedeli) compagni di ventura, che non solo lo accompagneranno nella ricerca di questa eredità nascosta, ma gli saranno a fianco anche quando stringerà un matrimonio che gli darà un futuro come commerciante, quando da Milano si trasferirà a Venezia per sfuggire a un sicario e perfino nel momento in cui il suo spirito d'avventura lo metterà per mare, spingendolo sempre più lontano da casa, in un viaggio che gli farà capire maggiormente se stesso e il complicato, forse troppo vasto mondo che si palesava agli occhi occidentali del XVII secolo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">"L'isola delle comete" di Nino Majellaro, edito con Camunia, è diviso in episodi corrispondenti alle diverse età - quasi alle diverse vite - del protagonista. La scrittura non si perde in chiacchiere, né in eccessive descrizioni, lasciando che sia lo scorrere della narrazione a creare la scenografia della storia. I personaggi sono scarni, molto umani nei pregi e nei difetti, prosaici e poco portati all'immaginazione, ad eccezione di Giovanni stesso, romantico suo malgrado e influenzato da quel libro, il Sognario, che l'ha messo alla ricerca della sua eredità e ha dato l'impronta a tutto il resto della sua esistenza. Bello spaccato storico di Milano e di Venezia, ma anche di terre più lontane, la trama ha solide fondamenta storiche senza diventare uno sterile sfoggio di conoscenza. L'utilizzo del dialetto nella parlata di alcuni personaggi aggiunge realismo e un senso dell'umorismo pungente. Insieme equilibrato di Storia, avventura e ricerca, il romanzo è una lettura estremamente piacevole, che coniuga senza difficoltà l'intrattenimento alla conoscenza.</span></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-7570904844577127332020-04-02T02:27:00.001-07:002020-04-02T02:27:06.111-07:00O IUBELO DEL CORE - Stasera leggiamo...n°1<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/cE3tvw0kveA" width="480"></iframe>Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-81884035116936453262020-03-12T07:51:00.000-07:002020-03-12T07:51:07.866-07:00L'amico di famiglia<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidAjenskmTO6aqQg0Yx2XAVjpPxaJN_FHZthq5zwwsyn7LN9fR6L6zPuK4yHPdq2jmVnXBWuqyyHXU6IHDxYWzvt2mtO7Y2HjVXFzFMC7kkuHkkcccRXLcEJ31Oh84lk1ND46GlkiUvvc/s1600/amico+famiglia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="576" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidAjenskmTO6aqQg0Yx2XAVjpPxaJN_FHZthq5zwwsyn7LN9fR6L6zPuK4yHPdq2jmVnXBWuqyyHXU6IHDxYWzvt2mtO7Y2HjVXFzFMC7kkuHkkcccRXLcEJ31Oh84lk1ND46GlkiUvvc/s400/amico+famiglia.jpg" width="300" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“L’amico di famiglia”, romanzo di
Irwin Shaw, racconta come una famiglia piccolo-borghese americana venga
stravolta nelle sue dinamiche e nei rapporti affettivi dall’arrivo di un
elemento esterno, un miliardario salvato da un’aggressione al parco e ospitato
per le prime cure. Questo aneddoto creerà un legame tra loro, fortemente voluto
dal miliardario, che diventerà mentore e protettore della famiglia di Allen,
insegnante di materie umanistiche. Tutte le sue munifiche iniziative per
migliorare la loro quotidianità o per aiutarli a realizzare i loro sogni, però,
si riveleranno un boomerang che metterà in luce aspetti torbidi del carattere
di ognuno e Allen, insieme alla moglie, si troverà invischiato nei segreti e
nell’oscura disperazione del loro benefattore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Il romanzo è scritto con sapienza,
per ciò che concerne lo stile. Contiene una consistente dose di cinismo, ma
anche un giudizio nemmeno troppo velato sugli argomenti trattati. La cosa, nei
momenti in cui si fa più scoperta, fa storcere il naso per l’invadenza dell’autore.
I personaggi, nella parte iniziale, sono ben delineati e adatti a descrivere
una famiglia di estrazione sociale media, con i genitori insegnanti che fanno
sacrifici per i tre figli, ognuno con la propria personalità e sogni più o meno
precisi da realizzare. Il miliardario è una figura più ambigua, scelta
azzeccata per mantenere vivo l’interesse verso i capitoli successivi. Il
lettore continua per un pezzo a chiedersi se si trova davanti a un personaggio
positivo o negativo, se la sua generosità abbia un secondo fine.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">All’avviarsi delle vicende vere e
proprie, però, qualcosa stona e questa mancanza armonica si fa sempre più
importante fino a diventare dissonanza. Non solo i personaggi prendono decisioni
che una qualunque persona di buon senso troverebbe discutibili e forzate, ma
col procedere della storia tutti i protagonisti mostrano un carattere e un modo
di fare quasi opposto a quanto narrato nel principio. L’intento è mostrare come
i soldi cambino le persone (in peggio) e quanta finzione si nasconda nei
rapporti interpersonali, perfino quelli familiari. L’autore intendeva
ricordarci che, in verità, non conosciamo mai nessuno per ciò che è finché non
è troppo tardi. L’operazione, però, avviene in modo tanto reciso e brutale da
far cadere la sospensione d’incredulità e farci chiedere se questa famiglia non
sia composta da persone con disturbi psicologici. Una ragazza insicura e votata
allo sport diventa un’oca mangiauomini. L’affarista si trasforma nella moglie
sottomessa di un italiano accecato da un ideale (sì, gli italiani sono
stereotipati al massimo, e non solo loro). Il ragazzo col pallino della musica
in pochi mesi si trasforma in uno squalo della produzione musicale. E così via,
così discorrendo…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Una lettura non sgradevole ma che
fa storcere il naso o alzare le sopracciglia fin troppe volte.<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-72405815191939528692016-10-22T01:15:00.000-07:002016-10-22T01:15:44.924-07:00PILLOLE DI...POE - Sei tu il colpevole<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgO62PUCaHYqmKmfxgBi76Mfh4537ZeHrtU-bWuwI3fnm8PLJD_8IGDONpDPJH9Ifs4b4oavs0hu5RI-fxGyB54ido1CAXI5nYzhsZdW8dI2rNHM6fTa16w6LzfJU7BcRJTNREnPv5Usr0/s1600/thouart.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgO62PUCaHYqmKmfxgBi76Mfh4537ZeHrtU-bWuwI3fnm8PLJD_8IGDONpDPJH9Ifs4b4oavs0hu5RI-fxGyB54ido1CAXI5nYzhsZdW8dI2rNHM6fTa16w6LzfJU7BcRJTNREnPv5Usr0/s400/thouart.jpg" width="265" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">"Sei tu il colpevole" è un racconto educativo. Insegna a non fidarsi di chi sembra ricoperto di miele e a utilizzare cadaveri in maniera creativa per estorcere confessioni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Non adatto prima di pranzo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Per parlarne su Twitter: #Poe #ThouArtTheMan #StaseraLeggiamo @AylynnVale</span></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-47752141778625509812016-10-03T06:13:00.000-07:002016-10-03T06:13:55.590-07:00PILLOLE DI...POE - Hop Frog<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRyvK88bB9KvG-zaBuFtH5UXxvJ2F6UVSwDMGqslPQRsUPGIfDN6g4R7skmzc5IcxewBtlNkSrIB9ztJZLW_9CJy2q7zsPI6LgMtcot897wH3rxikyXA44cgMnbt4gUiXXN28zbAhFj1k/s1600/hopfrog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRyvK88bB9KvG-zaBuFtH5UXxvJ2F6UVSwDMGqslPQRsUPGIfDN6g4R7skmzc5IcxewBtlNkSrIB9ztJZLW_9CJy2q7zsPI6LgMtcot897wH3rxikyXA44cgMnbt4gUiXXN28zbAhFj1k/s400/hopfrog.jpg" width="296" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">La grassa tirannia se la ride di poveri e deformi. L'ingegno di un nano giullare, però, darà al re la sua vera forma bestiale e muterà la risata in urla d'agonia. Con il benestare dei lettori.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Su Twitter: #Poe #HopFrog #StaseraLeggiamo @AylynnVale</span></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-910199103439053232016-09-15T09:14:00.000-07:002016-09-15T09:14:09.667-07:00L'incubo di Hill House<div style="text-align: center;">
<b>L’INCUBO DI HILL HOUSE</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>(La Casa degli Invasati – The Haunting)</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZ8oaC2jEAjOm6icjeZvQhKY1ZEfDHTgRoKuPH0ucCEP3e29CuVkP9ryHHj-056VqTEcVsTorg2MlJ2ybgkD1bVKjmbcW6Qkn-GKjROmKjzqsLzSwJn_IoRFQybHzznldF1VvR0HG7lzU/s1600/HILL+HOUSE.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZ8oaC2jEAjOm6icjeZvQhKY1ZEfDHTgRoKuPH0ucCEP3e29CuVkP9ryHHj-056VqTEcVsTorg2MlJ2ybgkD1bVKjmbcW6Qkn-GKjROmKjzqsLzSwJn_IoRFQybHzznldF1VvR0HG7lzU/s400/HILL+HOUSE.jpg" width="256" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>TRAMA</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Chiunque abbia visto qualche film del terrore con al centro una costruzione abitata da sinistre presenze si sarà trovato a chiedersi almeno una volta perché le vittime di turno non optino, prima che sia troppo tardi, per la soluzione più semplice, e cioè non escano dalla stessa porta dalla quale sono entrati, allontanandosi senza voltarsi indietro. A tale domanda, meno oziosa di quanto potrebbe parere, questo romanzo fornisce una risposta. Non è infatti la fragile e indifesa Eleanor Vance a scegliere la Casa, prolungando l'esperimento paranormale in cui l'ha coinvolta l'inquietante professor Montague. È la Casa - con le sue torrette buie, le sue porte che sembrano aprirsi da sole - a scegliere, per sempre, Eleanor Vance.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>RECENSIONE</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel romanzo di Shirley Jackson coesistono due gorghi oscuri: uno è la volontà macabra di Hill House, l’altro è la psiche di Eleanor. Il lettore vede attraverso i suoi occhi un mondo distorto da sogni a occhi aperti, fantasie che la donna usa per rendere più interessante la propria vita agli occhi degli altri. Ma anche ai propri.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Piccole bugie, potenzialmente innocenti, si inanellano a formare una catena che parla di psicopatia. Forse è stato il succedersi dei giorni come infermiera della madre malata a spingerla verso certi voli della fantasia, o forse Eleanor non è in grado di maturare dallo stato di adolescente in costante ricerca di attenzione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Anche gli altri protagonisti vengono presentati attraverso le impressioni, le delusioni e i rancori di Eleanor e queste rende molto difficile intuirne il vero volto, al di là del filtro scelto per noi. Di volta in volta, Theo può essere l’adorabile amica con atteggiamenti saffici o la capricciosa rivale, Luke un giovane affascinante o un egoista stupido e vigliacco.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La prosa, ambigua dal principio alla fine, ci lascia in completa libertà di riflettere e farci un’idea personale, di trovare da soli una chiave di lettura. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Eleanor entra in completa risonanza con la casa. Si riconoscono come simili, parti della stessa vanità accentratrice (non a caso, la villa è costruita secondo un complicato schema concentrico). I fenomeni paranormali di Hill House somigliano in maniera inquietante alle manifestazioni poltergeist di solito associate alla presenza di adolescenti…e qui, volendo, c’è un collegamento al sospetto che Eleanor in fondo non sia mai maturata in un individuo adulto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Hill House sceglie i suoi per l’eternità, rifiuta chiunque altro. Una storia in cui l’orrore non è affidato tanto alle apparizioni fantasmagoriche quanto alla casa stessa, alle sue forme inesatte e ansiogene, ai suoi dintorni minacciosi e al senso di disorientamento e solitudine che trasmette.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un romanzo geniale, che per la sua modernità non sembra affatto avere l’età che si porta addosso.</div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-60444816252469402072016-09-08T02:27:00.000-07:002016-09-08T02:27:24.000-07:00PILLOLE DI...POE - Il genio della perversione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMZkGdMOhSZzQbINRhYZWxXKqt4huSvddUvHQoFv2fcJrd51ytsILIQi8Lshie2_OrZXU3S6WPREIBdY3nQa_vZlU-pggRA5tk9ENjR23130FvH5-jH33IML4YZ1cnp5UxYE_qF9AW1Yk/s1600/imp.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMZkGdMOhSZzQbINRhYZWxXKqt4huSvddUvHQoFv2fcJrd51ytsILIQi8Lshie2_OrZXU3S6WPREIBdY3nQa_vZlU-pggRA5tk9ENjR23130FvH5-jH33IML4YZ1cnp5UxYE_qF9AW1Yk/s400/imp.jpg" width="283" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Scopro che l'Imp è una sorta di demone, da cui la traduzione "Il genio della perversione", a mio avviso un po' debole. Perle di saggezza lucide e spietate sull'autolesionismo, forza caotica della natura umana. La storia che le contiene è quasi un "di più".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Per discuterne su Twitter: #Poe #TheImpOfPerverse #StaseraLeggiamo @AylynnVale</span></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-66972308190660807152016-08-11T01:24:00.000-07:002016-08-11T01:24:47.737-07:00PILLOLE DI...POE - Il barile di Amontillado<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-Wsclnb8gE7NHbo-Rl6T4-j4spbdl0CyjUMD1GDbbMg-lzV2fOE2wRXLNl1mwOygmymY_HggkNQ91uu85LY8soRkfLukO9RAhyUzbdg0P-7W2EQd4yWCs4z_xLLp_ABkEHnWBNNpAb4M/s1600/CaskofAmontillado-Clarke.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-Wsclnb8gE7NHbo-Rl6T4-j4spbdl0CyjUMD1GDbbMg-lzV2fOE2wRXLNl1mwOygmymY_HggkNQ91uu85LY8soRkfLukO9RAhyUzbdg0P-7W2EQd4yWCs4z_xLLp_ABkEHnWBNNpAb4M/s400/CaskofAmontillado-Clarke.jpg" width="302" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Prendi un barile di vino Amontillado, un uomo in cerca di vendetta e una passeggiata nelle catacombe. Addio, signor Fortunato, si ricordi che bere troppo fa male!</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Per parlarne su Twitter : #Poe #TheCaskOfAmontillado #StaseraLeggiamo @AylynnVale</span></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-76526202773085347372016-08-04T02:12:00.000-07:002016-08-04T02:12:36.603-07:00PILLOLE DI...POE - Il Gatto Nero<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Anche i racconti meritano una recensione. Anzi, stimolare alla lettura della forma-racconto è uno dei motivi per cui giro per le scuole con i libri sottobraccio. In pochissime pagine dev'essere contenuto tutto il necessario: niente di più, niente di meno. Un buon racconto ci può cambiare la giornata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ecco a voi, quindi, una nuova rubrica: le Pillole. Poche parole per incuriosirvi e spingervi - spero - a leggere il racconto in questione. Aggiungo gli hashtag per discuterne su Twitter, se lo desiderate. Il mio "nome" sul social è @AylynnVale.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ma bando alle ciance! Iniziamo con una perla di Edgar Allan Poe.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIHh1_W0sa6wn3SrTivwFMaU9lFt0dY9fK3kDsylp-jVV9jIkessksBTondVASHPuxHDTf-UmNj1fGsri5RQoSz4a8iPEFvIZ9PdKEX52hBt4gw8DqIss1fCWxVhNRcr0Z6Sb1X6F21yY/s1600/blackcat.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIHh1_W0sa6wn3SrTivwFMaU9lFt0dY9fK3kDsylp-jVV9jIkessksBTondVASHPuxHDTf-UmNj1fGsri5RQoSz4a8iPEFvIZ9PdKEX52hBt4gw8DqIss1fCWxVhNRcr0Z6Sb1X6F21yY/s320/blackcat.jpg" width="264" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;">IL GATTO NERO (The Black Cat)</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-large;">#Poe #TheBlackCat #StaseraLeggiamo </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-large;">Un racconto dannatamente moderno. Crudele, sadico, a metterlo su schermo partirebbero proteste degli animalisti come se piovesse. Ma il Gatto sa tornare e il suo grido ghiaccia il sangue.</span></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-3945782833738558512016-07-08T01:29:00.000-07:002016-07-08T01:29:31.386-07:00Congiunzioni divergenti<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqYDSPMAGJ-__nDifZZc47cwTOkPC-4tgNzVHSGWaf6jMP8-vSQ7peT6LGhDPxvRw1MmS3STmc1GZfH8rU5ItYT99I_pq75rpO2CLJWq-bv8ijIdDOM34wo7H03oaS_u_2slY1By0MGRs/s1600/congiunzioni-divergenti.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqYDSPMAGJ-__nDifZZc47cwTOkPC-4tgNzVHSGWaf6jMP8-vSQ7peT6LGhDPxvRw1MmS3STmc1GZfH8rU5ItYT99I_pq75rpO2CLJWq-bv8ijIdDOM34wo7H03oaS_u_2slY1By0MGRs/s400/congiunzioni-divergenti.png" width="292" /></a><b>QUARTA DI COPERTINA</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lucia e Victoria, due ragazze collegate, a loro insaputa, da un ineffabile destino; un’oscura profezia, inquietanti presagi e congiunzioni astrali non sempre favorevoli; complicate relazioni affettive nel segno della passione: questi gli ingredienti di una vicenda dai risvolti misteriosi che si svelerà davvero solo alla fine.</div>
<div style="text-align: justify;">
Andrea Giorgianni, il fratello di Lucia, ci accompagna lungo il percorso di una malattia non sempre facile da accettare, con la sua leggerezza da simpatico guascone irresistibilmente attratto dal mondo femminile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Congiunzioni divergenti è un libro che pone l’accento sull’interconnessione degli esseri umani, e sulla bellezza dell’amore, della vita e della gratuità del dono di se stessi agli altri.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Edito da Giuliano Ladolfi Editore.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>RECENSIONI</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
“Congiunzioni divergenti” è il secondo romanzo di Giuse Iannello (potete trovare la recensione del primo, “Il mistero dell’ermellino”, <a href="http://staseraleggiamo.blogspot.com/2013/05/il-mistero-dellermellino.html">qui</a>) ed è prova di una crescita importante nello stile della scrittrice. I dialoghi ridondanti, prolissi, presenti nel suo primo lavoro, scompaiono quasi completamente per essere sostituiti da conversazioni molto più spigliate, aderenti alla realtà quotidiana, in linea con il carattere dei vari personaggi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Un romanzo che tratta un tema difficile: la malattia e il suo impatto sulla quotidianità di una donna giovane, che ha diritto di attendersi ancora molto dalla vita. Un romanzo d’amore, anche, nelle sue formule più pure come in quelle più passionali. Il sesso è una pulsione che ha ampio spazio nella costruzione di queste “congiunzioni”, forza attrattiva per eccellenza che viene vista soprattutto nella sua veste di energia creativa, incarnata magistralmente nella figura della pittrice Lavinia. Anche la musica ha un ruolo importante, non di rado i momenti chiave sono accompagnati dall’ascolto di canzoni specifiche, quasi una colonna sonora della vicenda.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si tratta di una storia corale, in cui protagonisti e comprimari sono ben tracciati (o forse dovrei dire dipinti?) e la parola nelle loro bocche coincide con la personalità. Non un romanzo al femminile, bensì un intreccio di uomini e donne comuni, senza alcunché di straordinario se non la loro unicità di esseri umani, che la Iannello restituisce con un’ammirevole dose di verità. Il fatto che l’autrice abbia preso spunto da vicende personali non spiega di per sé l’ottimo risultato ottenuto, ma può essere stato la chiave per questo progresso importante. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il punto di vista, quasi sempre improntato alla terza persona, si trasforma ogni tanto nell’Io di Andrea, il fratello di Lucia, che incarna una positività fondamentale per il procedere del romanzo. I destini dei personaggi, che spesso non avranno occasione di conoscersi a vicenda, possono essere osservati dall’occhio del lettore da una distanza preferenziale, in modo da indovinarne l’intreccio. Una cosa che a loro non è concessa, mentre il fato unisce esistenze come fili di un arazzo e plasma il futuro in modi spesso inaspettati. </div>
<div style="text-align: justify;">
La storia si dipana tra Vigevano, Abbiategrasso, Milano e Pavia, realtà che i locali riconosceranno con piacere nelle atmosfere di “Congiunzioni divergenti”.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una lettura coinvolgente che incuriosisce sulle future evoluzioni di Giuse Iannello.</div>
<div>
<br /></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-58473749946654284562016-06-06T12:17:00.000-07:002016-06-06T12:17:10.071-07:00Femmina De Luxe<div style="text-align: justify;">
Il blog riprende a vivere e a macinare libri! Più "in piccolo", se volete, per venire incontro ai miei tempi ormai risicati. Per la trama mi limiterò alla quarta di copertina. Meno parole ma, spero, recensioni che vanno dritte al punto. Ricominciamo allora con "Femmina De Luxe" di Elisabetta Bucciarelli.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVPhRgCXnYtwXBn8AKrY05qpdPTmav4-_BIZQ_-7LNZxSChYFJ25E9Gm1lu2apT6MADdrO_Wno0cJqnzYJK1-WbZBH6fciNWW1aB90Dwk6I-vmxCrF3mK0jg2C6OkP_x7PSzsdfhadRfk/s1600/femmina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVPhRgCXnYtwXBn8AKrY05qpdPTmav4-_BIZQ_-7LNZxSChYFJ25E9Gm1lu2apT6MADdrO_Wno0cJqnzYJK1-WbZBH6fciNWW1aB90Dwk6I-vmxCrF3mK0jg2C6OkP_x7PSzsdfhadRfk/s400/femmina.jpg" width="282" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
TRAMA</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Olga è una ragazza morbida e indifesa, alla ricerca dell'uomo della sua vita. Marta, acuminata dall'ambizione, si sacrifica all'idolo della perfezione estetica. Che cos'hanno in comune? Entrambe provano a essere femmine di lusso, l'avanguardia del piacere, donne perfette fatte di protesi e speranze, capaci di soddisfare uomini di raffinati desideri e grandi fantasie. Forse entrambe tradiranno le aspettative, trasformandosi in semplici vuoti a perdere, oppure una di loro resterà, ritrovando nell'ostinata innocenza dell'amore una salvezza che a questo mondo pare impossibile.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
RECENSIONE</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
Una scrittura che è come un’incisione a bulino. Precisa, metodica, razionale. Parole pensate, soppesate, scelte con cura. Centellinate, anche, perché non ci troviamo di fronte a una prosa che si adagia sulla descrizione, che indugia troppo sui dettagli. Rapide carrellate, veloci impressioni, frasi recise da punti serrati, uno via l’altro. Niente periodi prolissi, le subordinate sono uccise con metodo. L’intreccio di vicende, i personaggi, le atmosfere vengono quasi suggeriti al lettore, cui spetta poi il compito di riempire attraverso l’uso della propria immaginazione, creando passaggi meno netti e facendo fluire la narrazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
In “Femmina De Luxe” si muove un’umanità sgradevole e sgradita (anche a se stessa). Tutti, ricchi e poveri, professionisti e ultimi della società, mostrano la deformazione del proprio animo, a cui a volte si associa quella del corpo. L’occhio dell’autrice si sofferma su personaggi che solo un ingenuo vedrebbe come estremi adatti solo alla finzione letteraria. Chi vive in una grande città o l’ha frequentata sa quanto di estremo ci possa essere in un campione così vasto di umanità. Eppure, in una Milano cupa e senza speranza di redenzione, ogni tanto Olga, bisognosa di piacere per sé, ci mostra angoli di gioia e luce, colori accesi, dolci tentazioni per il palato. Questo, però, non fa che accentuare tutto il buio che sta attorno. </div>
<div style="text-align: justify;">
Una lettura che trasuda lavoro metodico e cura per la parola, per amanti del noir e delle storie sincere, quasi crude, senza fronzoli.</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-13743140769502713812015-06-01T01:57:00.001-07:002015-06-01T01:57:26.390-07:00STASERA LEGGIAMO...su YoutubeE' nato il canale youtube di "Stasera leggiamo...", su cui potrete presto trovare audiolibri di fiabe, poesia, classici ed epica, nonché le nostre amate recensioni!<br />
Iniziamo il viaggio con "Il mago di Oz", intramontabile classico della fiaba:<br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<a href="https://www.youtube.com/watch?v=X9mXPyXp08s"><span style="font-size: large;">IL MAGO DI OZ - Cap.1 Il ciclone</span></a><br />
<br />
Mi raccomando, iscrivetevi! Vi aspetto!Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-18032216682980662542014-11-28T00:42:00.002-08:002014-11-28T09:48:41.360-08:00Il passo della Dea<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOOR5WF_TkbNenr7KshZuYYCQGv8BJML6QLRlrTaJa_ngaiDUBqH0mzsWx5PQDBUHrBzLvZxB-t-3D-ijv0ZG47_jXDjpAs4NIioy39Uemne43XO4Dz5rq5sVUJ5UH808NsOW6Nv98O8w/s1600/passo+dea.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOOR5WF_TkbNenr7KshZuYYCQGv8BJML6QLRlrTaJa_ngaiDUBqH0mzsWx5PQDBUHrBzLvZxB-t-3D-ijv0ZG47_jXDjpAs4NIioy39Uemne43XO4Dz5rq5sVUJ5UH808NsOW6Nv98O8w/s1600/passo+dea.jpg" height="400" width="266" /></a></div>
Federico possiede una capacità intuitiva fuori dal comune. Proprio per questo, Gianni - suo migliore amico e investigatore di polizia – ha l’abitudine di coinvolgerlo nei casi più intricati. L’ultimo omicidio è fonte di dolore per Federico: la vittima, infatti, è una giovanissima e promettente ballerina del Teatro alla Scala, uccisa brutalmente nel proprio appartamento. Oltre al mistero sulle modalità dell’omicidio, anche i ricordi prendono ad assillare l’uomo, il quale non può fare a meno di legare la tragedia all’incidente che anni prima gli ha portato via la sorella, a sua volta promessa del balletto classico.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le indagini portano presto i due amici a rendersi conto che dietro alla morte della ballerina si nasconde molto più di quanto credessero. Gli omicidi non si fermano, flagellando il corpo di ballo che sta preparando lo spettacolo che precederà la chiusura per restauri dello storico Teatro. Una Milano quotidiana e familiare diventa sede di forze oscure provenienti da oltreoceano, i cui scopi vanno ben oltre l’omicidio fine a se stesso. Federico e Gianni, pur con il supporto della medium Maria e del non comune gatto Ninja, si troveranno loro malgrado invischiati in una vera e propria battaglia tra forze cosmiche.</div>
<div style="text-align: justify;">
La danza classica, un mondo elitario di regole ferree, fisici perfetti e sacrifici che si traducono in spettacoli di alta classe racchiusi entro lo spazio delimitato del palco di un teatro, assume in questo romanzo una valenza antica e trascendente. Esercizio e tecnica si donano completamente a un ritorno all’origine, alla valenza sciamanica dell’abbandono del corpo alla musica, la quale altro non è che la traduzione in suono di vibrazioni e messaggi dal mondo delle energie.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non stupisce, quindi, che la salvezza dell’Universo, il compimento di un ciclo cosmico che va rinnovato continuamente da anime “evolute” spiritualmente – una sorta di “giorno di Brahama” che si chiude per poter rinascere – poggi sulle spalle di chi, con l’abbandono del corpo e la costruzione di un’armonia crea un ponte tra il mondo materiale e le forze creatrici, contenendo il Caos. Più ancora che il Male in senso lato, in effetti, la presenza oscura che è giunta a Milano fin dalle antiche foreste dell’America centrale e da una civiltà dominata dalla violenta lotta pro o contro forze sanguinarie, rappresenta la Distruzione del mondo come lo conosciamo, quindi il potere disgregante che va a contrapporsi al risultato del Verbo del Demiurgo.</div>
<div style="text-align: justify;">
La Luce, incarnata in giovani donne con un segno corporeo caratteristico che aiuta a riconoscerle come prescelte, dovrà manifestarsi di nuovo per contrastare una Tenebra incipiente, latrice delle forze anticreative dell’Universo. Il legame con le antiche leggende Maya, all’epoca della prima pubblicazione (avvenuta nel 2005 per Passigli Editore) si poteva spiegare con il crescente interesse riguardo alle profezie sul termine di un’era, diventate poi di dominio pubblico e sicuramente stimolanti per la fantasia di uno scrittore ed oggi godibili nuovamente senza snobismi, essendoci disintossicati dalla Maya-mania di qualche anno fa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un posto di potere rilevante all’interno della storia è riservato al Gatto. Il felino, con le sue capacità fisiche e istintuali al limite del soprannaturale, con la sua intelligenza e indipendenza, si presta ad incarnare il ruolo di guardiano di forze magiche che l’Uomo, con i suoi sensi appannati, percepisce appena. Per questo motivo, Ninja fin dall’inizio si affranca dallo stereotipo dell’animale da compagnia e si presenta come un compagno e una guida con un proprio intelletto e degli scopi precisi. Pur rimanendo fedele alla sua natura felina, dimostra un’intelligenza del tutto pari, se non superiore, a quella umana. La sua metamorfosi al momento del rito, più possente, ne è la dimostrazione e svela una sua forma spirituale più vicina al vero.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un encomio particolare, inoltre, all’ambientazione milanese, che la Garavelli riesce a rendere viva e vibrante, assolutamente familiare per chiunque abbia frequentato la città di Milano e perciò sincera verso i lettori che non vi hanno mai messo piede. L’autrice rimanda l’immagine di una città complessa, a volte in balia del proprio ménage frenetico ma capace di conservare una sua eleganza, luoghi di cultura e tradizione affiancati ai più moderni ritrovi di divertimento (e perdizione). Una città attraversata da forze in contrasto, forse ingigantite proprio da quelle acque onnipresenti che la attraversano, in superficie nella sua rete di Navigli e nei fiumi che la lambiscono, ma soprattutto nelle falde sotterranee che giacciono sotto il grigio ordinato degli edifici, immensa energia in nuce che può essere salvezza o distruzione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un romanzo appassionante che consiglio di leggere, vista la sua ripubblicazione in e-book per la casa editrice Emma Books.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-63443316634687225122014-07-13T12:59:00.002-07:002014-07-13T12:59:41.060-07:00Dolce per sè<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgea4FZOQUAR-FXofnpeD1Ouo4tQzBh7EwrXSVkwDr2jcGsBdneZ7uucTjpVaIVu13vuPPQrMML55FAEgRoFnTAoEx5oD-H43BguiNRs7WtF1TPZPJ1K97ytDW68ThS0NeIdiUuFDasaTg/s1600/dolce.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgea4FZOQUAR-FXofnpeD1Ouo4tQzBh7EwrXSVkwDr2jcGsBdneZ7uucTjpVaIVu13vuPPQrMML55FAEgRoFnTAoEx5oD-H43BguiNRs7WtF1TPZPJ1K97ytDW68ThS0NeIdiUuFDasaTg/s1600/dolce.jpg" height="400" width="253" /></a><span style="text-align: justify;">Con una citazione leopardiana, si apre questo romanzo di Dacia Maraini, un epistolare che vede la matura scrittrice Vera confidarsi e cercare una compagna con cui dipanare i nodi della propria vita presente e passata in una bambina: Flavia, la briosa nipotina del suo giovane amore, il violinista Edoardo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
Attraverso lunghe lettere, il cui stile non tiene affatto conto della grande differenza d’età ma anzi possiede una cifra espressiva che desidera mettere Flavia alla pari con la sua adulta interlocutrice, Vera mette in prosa i propri sentimenti per lo zio della bambina, la passione per il proprio lavoro, le avventure passate, i dolori, le malinconie. Come uno specchio in cui la donna matura rivede una sé bambina non ancora del tutto perduta, Flavia diventa la confidente di una sconosciuta che presto uscirà dalla sua vita. Nemmeno riceverà gran parte di queste lettere, nate in fondo come una chiacchierata con se stessi e con l’icona di un tempo felice passato troppo presto.</div>
<div style="text-align: justify;">
C’è molto della vita di Dacia Maraini nel personaggio di Vera: la sua infanzia giapponese, il divorzio dei genitori, la scrittura come lavoro e passione inesauribile, l’amore per un uomo tanto più giovane di lei. Ciononostante, l’autrice crea una donna “altra”, che possa contenere in sé solo quanto basta della realtà, condita da dettagli e caratteristiche fittizie ma non per questo meno forti e credibili.</div>
<div style="text-align: justify;">
La musica pervade tutto il romanzo, non solo perché il compagno di Vera è un violinista ma per una vera, profonda passione della protagonista per il potere della musica, per la creatività e lo sforzo intellettuale e fisico che stanno dietro all’utilizzo dello strumento, alla conversione della musica scritta su spartito in qualcosa che coinvolge i sensi.</div>
<div style="text-align: justify;">
La variegata famiglia di Edoardo permette a Vera di mettere in luce differenti atteggiamenti riguardo a quest’arte sublime e tanto ardua. Il fratello di lui, padre della piccola Flavia, è un violoncellista metodico, razionale, che tratta la sua professione con estremo realismo e non lavora mai in situazioni al di sotto della sua fama e del suo talento. Questa sua freddezza si riversa anche sulla famiglia; dai pochi accenni di Vera si capisce come il suo matrimonio sia più una situazione di comodo che una relazione d’amore. Egli non riserva mai uno sguardo ai presenti in sala finché l’esecuzione non è finita. Nemmeno la piccola Flavia, che attende un cenno qualunque del padre per tutto il concerto, viene dispensata da questa delusione.</div>
<div style="text-align: justify;">
La madre della bambina è una “musicista fallita”, che ha deciso di mettere da parte i proprio talenti per dedicarsi al solo ruolo di moglie/madre, portando avanti la finzione matrimoniale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Edoardo è molto diverso e anche il suo atteggiamento artistico fa parte del fascino che ha condotto Vera a cedere ad un corteggiatore tanto più giovane di lei. Musicista generoso, coinvolgente per il pubblico come per i suoi compagni d’orchestra, capace di farsi chilometri per ingaggi al di sotto delle aspettative, spinto dal puro piacere di suonare. Un uomo fatto di passione e piccole manie, che inizialmente suggellano l’amore ma che sul lungo percorso porteranno inevitabilmente a separare la sua strada da quella di Vera.</div>
<div style="text-align: justify;">
Toccanti le pagine in cui la donna confida alla piccola Flavia, ormai tredicenne, il calvario della malattia e della morte della sorella maggiore Akiko. Una più profonda malinconia, una decadenza nella qualità del tempo e nella fiducia verso il futuro permea le parole di Vera, che sempre più si avvicina al tramonto mentre una Flavia che ormai è costruita solo con immagini passate sta già per abbandonare l’infanzia per entrare nell’adolescenza, e farsi donna a sua volta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un ricambio generazionale che è speranza ma anche, per Vera, consapevolezza che i tempi d’oro stanno finendo; delusioni e sofferenza hanno coperto di una patina scura e amara i bei ricordi. Vera ama e odia le fotografie, frammenti di un tempo congelato per sempre, quasi a deridere chi le guarda e l’incapacità di richiamare a sé i momenti migliori.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un romanzo femminile ma mai lezioso, a tratti anzi crudo e diretto come uno schiaffo, pagine in cui la vita reale si mescola al letterario in un commovente dialogo a distanza tra due generazioni solo in apparenza troppo lontane. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-70384862942595604022014-06-30T02:06:00.000-07:002014-06-30T02:08:02.001-07:00La liberazione dell'ambiente<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuZvTXGaLRyE9E2WoMkj7Lg1fZ4B49S73A0iH54-HczfHYW3NsBZx9Yk6LNlFq_0b2QtXW99TlxJuawQPWl-U8nvz-GXiA8bJgsuFe6_Khx96KSn2oDL5_n4SSQNr5b5R242075pbuCOA/s1600/_la-liberazione-dellambiente.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuZvTXGaLRyE9E2WoMkj7Lg1fZ4B49S73A0iH54-HczfHYW3NsBZx9Yk6LNlFq_0b2QtXW99TlxJuawQPWl-U8nvz-GXiA8bJgsuFe6_Khx96KSn2oDL5_n4SSQNr5b5R242075pbuCOA/s1600/_la-liberazione-dellambiente.jpg" height="320" width="215" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: large;"> Da <a href="http://www.qlibri.it/">www.qlibri.it</a></span></b><br />
<br />
Si sentano liberi di leggere questo saggio anche coloro che con le scienze ambientali non hanno mai avuto molto a che fare. Il fatto che faccia parte di una collana scientifica e che tocchi un argomento tanto spinoso potrebbe far temere di trovarsi tra le mani un trattato tecnico incomprensibile per i profani, oppure un testo con deliranti profezie apocalittiche sul futuro della nostra Terra e poco realistiche proposte di cambiamento nelle nostre abitudini quotidiane.<br />
Niente di tutto questo. “La liberazione dell’ambiente”, edito da Di Renzo Editore, è stato scritto da Jesse H. Ausubel con un linguaggio quotidiano, narrativo, direi confidenziale. Una lunga chiacchierata con il lettore, senza mai tentare di impressionarlo con le proprie conoscenze scientifiche ma cercando – piuttosto – di stimolare curiosità verso i campi di ricerca su cui ha speso un’intera vita.<br />
Il percorso scientifico di Ausubel, infatti, abbraccia fondamentali ricerche riguardanti la situazione ambientale, lo sfruttamento delle riserve energetiche e la biodiversità. <br />
L’autore inizia la sua informale chiacchierata rievocando l’infanzia e le proprie origini familiari, di cui ha potuto confermare con certezza la provenienza anche grazie alle più moderne tecniche di analisi del DNA. Nato e cresciuto in America, ha scoperto di avere origini italiane e turche, sempre di famiglia ebraica; ha potuto così affiancare i dati scientifici ai racconti dei nonni, fuggiti dall’Europa prima delle persecuzioni della Seconda Guerra Mondiale e ambientatisi negli Stati Uniti, terra delle opportunità.<br />
Opportunità che l’autore ha cercato di utilizzare al meglio fin dal periodo scolastico, vissuto in maniera creativa per realizzare progetti e condurre esperimenti, pur in un ambiente che prediligeva le materie letterarie a quelle scientifiche. All’università, piuttosto che concentrarsi su un percorso di studi univoco (come è d’obbligo qui da noi), ha preferito tentare un po’ di tutto e seguire ogni corso che stimolasse la sua curiosità, ampliando la propria “visuale” e aggiungendo agli studi perfino la pratica del teatro, scritto e messo in scena. A concludere questo periodo pre-lavoro, un viaggio in Europa che gli dà la possibilità di destreggiarsi con parecchie lingue straniere.<br />
Il primo incarico importante per Ausubel si consuma alla Conferenza Mondiale sul Clima delle Nazioni Unite, dove il giovane scienziato può applicare anche le sue conoscenze di organizzatore di eventi, oltre che avvicinarsi per la prima volta alle neonate scienze ambientali.<br />
L’esperienza lo porta di nuovo oltreoceano. Viene inserito nel gruppo di ricerca dell’Istituto Internazionale per i Sistemi Applicati, con sede in Austria. Qui ha l’opportunità di lavorare accanto a scienziati provenienti da tutto il mondo, perfino da oltre il blocco sovietico, in un ambiente di scambio e collaborazione che lo convincerà del ruolo della scienza come distruttrice di barriere politiche ed economiche. Là incontra il suo mentore, il fisico italiano Marchetti, e indirizza definitivamente i propri interessi verso il settore ambientale ed energetico.<br />
Nei primi anni ’80, infatti, è un fiorire di ricerche che mutano radicalmente l’atteggiamento globale verso l’ambiente. Studi sull’emissione di gas serra e sul riscaldamento globale, un’analisi sistematica dei problemi ambientali e proposte razionali per un’efficienza dell’utilizzo delle risorse, in maniera da restituire al pianeta ampie zone vergini.<br />
Ausubel racconta un’avventura emozionante quando tratta del progetto di censimento della vita marina, iniziato alla fine degli anni ’90, che lo ha portato a solcare gli oceani per anni alla ricerca di tutte le specie marine conosciute e a stimare una cifra esorbitante di creature ancora da scoprire. La missione è stata condivisa dal regista francese Jaques Perrin, che ne ha tratto il film ambientale “Océans”.<br />
Ancora, lo scienziato si è imbarcato in una catalogazione del DNA delle specie viventi (il DNA barcoding) e nella stesura di una vera e propria Enciclopedia della Vita, un lavoro in progress disponibile on-line, oltre a una ricerca sul Carbonio Profondo che potrebbe rivoluzionare le teorie sull’origine della vita sulla Terra.<br />
Un testo spigliato, intrigante e permeato di simpatia, adatto a qualunque tipo di lettore. </div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-77333565275100304672014-06-24T10:34:00.000-07:002014-06-24T10:34:44.806-07:00Manuale pratico dell'energia psichica<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZHwI9W46UnV21Wg4TltFnOlnwYpgeNlqDdvegU482avxGJlSTAjsbBoXWJR6xFLsvAsZQ-suS3wUuYuzshOU48NAwUTZtHVbW7bStsbgW1DD9Bg9rnEXT0YriOgQ5-G74WrkBqVRakE4/s1600/manuale-pratico-dell-energia-psichica_37221.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZHwI9W46UnV21Wg4TltFnOlnwYpgeNlqDdvegU482avxGJlSTAjsbBoXWJR6xFLsvAsZQ-suS3wUuYuzshOU48NAwUTZtHVbW7bStsbgW1DD9Bg9rnEXT0YriOgQ5-G74WrkBqVRakE4/s1600/manuale-pratico-dell-energia-psichica_37221.jpg" height="320" width="223" /></a>Non chiedetemi cosa mi è passato per la testa quando ho deciso di comprare “Manuale pratico dell’energia psichica” di R. Michael Miller e Josephine M. Harper, edito dalla Hermes Edizioni…Sicuramente cercavo un testo che mi aprisse al concetto del prana, o del ki.<br />Questo manuale, invece, ha scopi prettamente pratici. Non è stato scritto con l’intenzione di dissertare sul tema, di spiegare al lettore da dove arrivino i concetti e le teorie fisiche e spirituali alla base dell’utilizzo dell’energia psichica. Non vi sono accenni storici o religiosi di sorta. Il testo è un eserciziario, rivolto a coloro che credono già fermamente nell’esistenza dell’energia psichica e nella possibilità di farne un buon utilizzo nella vita quotidiana.<br />Si tratta, in breve, di un training non dissimile ad una serie di esercizi per rafforzare la muscolatura oppure al percorso a tappe per chi si avvicina alle posizioni dello yoga. E’ un sistema molto logico, razionale, basato sulla costanza e sull’analisi attenta delle proprie sensazioni e dell’evoluzione della forza mentale a seguito degli esercizi.<br />Questi ultimi sono individuali, di coppia oppure di gruppo (scelta, questa, che viene saggiamente posta alla fine del libro, in quanto richiede una capacità percettiva già allenata). La descrizione di ogni esercizio è ampia ed esaustiva, spesso corredata da fotografie che illustrino graficamente come concentrare la propria energia psichica e che forma cercare di darle.<br />Si parte con la base, vale a dire la concentrazione e la visualizzazione della propria energia psichica. Si consiglia come e dove concentrarla all’interno del corpo, per poi convogliarla verso il palmo delle mani o la punta delle dita. I primi esercizi servono quindi a prendere coscienza della propria energia per poi tentare di farla avvertire al compagno. Si consiglia di confrontarsi sulle sensazioni che si provano e di tenere un diario dei risultati, in maniera da essere coscienti di eventuali miglioramenti.<br />Il capitolo successivo tratta di un argomento essenziale per la buona riuscita degli esperimenti ma anche per evitare disturbi collaterali all’utilizzo dell’energia psichica e alla ricezione incontrollata di quella altrui. Si tratta della purificazione di se stessi, del partner di lavoro e anche di oggetti che possono trattenere su di sé residui psichici (il manuale indica come più “infetti” i gioielli in oro o argento). La purificazione del proprio corpo dalle energie residue o negative, come quella della stanza ove si mettono in atto gli esercizi, andrebbe eseguita quotidianamente.<br />Preso atto degli esercizi fondamentali, occorre imparare a trasmettere le proprie emozioni attraverso uno scambio di energia psichica. Si tratta quindi di esercizi da fare in coppia o in gruppo. Con l’imposizione della mano oppure con lo scambio di un gioiello “impregnato” dell’energia psichica prescelta, si tenta di trasmettere al partner le proprie emozioni. Sono esercizi di trasmissione e ricezione, che stimolano entrambe le facoltà.<br />La trasmissione di energia prevede che questa possa essere assorbita senza danni dal ricevente. Perciò, in un capitolo seguente si insegna come armonizzare la propria energia con le vibrazioni di colui che riceve, in maniera da non fargli danno e, anzi, essere persino in grado di “ricaricarlo” e portargli beneficio. La cosa, ovviamente, può anche avvenire con lo scopo contrario, vale a dire nuocere coscientemente. Gli autori non danno alcuna indicazione in merito, ovviamente, limitandosi a far presente che questo rischio esiste, a volte anche in modo del tutto involontario. Per questo motivo è necessario essere anche in grado di schermarsi da attacchi psichici o “vampirismo” psichico, che sottrae forze ed energia.<br />Un intero capitolo è dedicato alla visualizzazione e creazione di scudi energetici, dai più elementari ai più completi, capaci di difendere l’intero corpo e di sopportare sollecitazioni e spostamenti per lungo tempo.<br />Il manuale termina con esercizi di gruppo e un glossario che spiega più dettagliatamente termini e regole per eseguirli nella condizione più idonea.<br />Consigliato a coloro che stanno già seguendo da tempo un percorso spirituale di stampo orientale.<br /></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-64728921399989696072014-06-19T09:21:00.001-07:002014-06-19T09:21:49.962-07:00Clarimonde, o La morte amorosa<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMtUhW4Z4RcCuHH0uFJ20iDmCkOZKyg2jsavrq6EsCeTrx_kr6k3OzsdSMYrnPvBzObX63yeFvMHcOYAMB-OKOtGpmQ6EpI7liCXKrCr612d9neyhepqPnra_EgpQhYVmjJqwZm_N8FBI/s1600/clarimonde.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMtUhW4Z4RcCuHH0uFJ20iDmCkOZKyg2jsavrq6EsCeTrx_kr6k3OzsdSMYrnPvBzObX63yeFvMHcOYAMB-OKOtGpmQ6EpI7liCXKrCr612d9neyhepqPnra_EgpQhYVmjJqwZm_N8FBI/s1600/clarimonde.jpg" height="320" width="211" /></a>Romualdo ha sempre avvertito, nel proprio cuore, di essere destinato a servire Dio. Cresciuto nel seminario, ha colpito i suoi superiori per la devozione e l’umiltà, arrivando ancora molto giovane al passo più importante: il momento di prendere i Voti.<br />Tutte le certezze di una vita, però, crollano quando il giovane, durante la cerimonia, incontra lo sguardo di una bellissima fanciulla, che sembra pregarlo con gli occhi di ripensarci, di vivere come un uomo invece di costringersi alla prigionia. Romualdo prende i Voti, ma il suo animo è turbato da una passione per quella giovane. Ella è Clarimonde, cortigiana dalla pessima fama, che muore di dolore tra le sue braccia, dopo averlo chiamato per avere da lui l’estrema unzione.<br />La notte dopo, però, la donna misteriosa sorge dalla tomba e rapisce il consenziente Romualdo, legandolo a una magica doppia vita che lo vede suo consorte ogni notte, in quel di Venezia, compagno di feste e divertimenti, e tormentato sacerdote durante il giorno.<br />Nemmeno scoprire che Clarimonde allunga la propria vita artificiale tramite piccoli sorsi del suo sangue riesce a liberare Romualdo da questo amore malato. Sarà l’abate Serapione a condurlo alla tomba della vampira, svelandogli la sua natura immonda e ponendo fine alla vita del mostro. Romualdo è libero…ma lo attende una vita infelice.<br />Théophile Gautier dà vita, a metà del XIX secolo, a un lungo incubo con risvolti psicologici molto moderni. E’ arduo dire – per noi come per Romualdo – se l’orrore si celi nella vita di privazioni all’ombra della Croce oppure nelle gozzoviglie amorose della barocca Venezia, accanto a Clarimonde.<br />La vampira di questo racconto è un personaggio che non è possibile definire semplice incarnazione del Male. In qualche modo presuppone ai vampiri di stampo più contemporaneo, afflitti da una dicotomia in cui la componente umana e sentimentale va a ledere l’oscurità del mostro, la sua non-appartenenza alle leggi di natura.<br />D’altra parte, Clarimonde è un nome con spiccata valenza benefica, luminosa. Una promessa di purezza e vita che stride con la sua fama di oscena cortigiana, conosciuta per le sue orge immonde e per il mistero delle sue tante vite. Anche il suo aspetto è angelico, da gran signora. I sentimenti che esprime nei confronti del protagonista sono intensi e riescono a restare quasi completamente incorrotti dalla fame insaziabile del vampiro. Clarimonde si contenta di strappare il suo amato alla devozione religiosa e di immergerlo nel vortice di passioni della vita, suggendo poche gocce del suo sangue approfittando del sonno, senza mai fargli danno fisico, senza mai preferirgli altre vittime e centellinando le proprie forze per non nuocergli. Un grosso sacrificio per lei, parrebbe, in quanto rischia perfino di spegnersi per consunzione pur di non approfittare troppo del sangue di Romualdo.<br />L’abate, al contrario, pur essendo paladino del Bene e della Luce lascia di sé una memoria ambigua, sgradevole, quasi violenta e distruttiva nella pervicacia con cui segue le tracce della possessione di Clarimonde e poi mette Romualdo alle strette, forzandolo ad una spedizione che porrà fine all’amore malato con la vampira, uccisa nella sua tomba dallo stesso abate con una foga e un trionfo morbosi, tali da far dubitare della purezza delle sue intenzioni.<br />Romualdo è un fantoccio, un uomo pavido che ha bisogno di qualcuno che gli indichi la via, quale essa sia. Il suo amore per Dio viene cancellato dalla passione per Clarimonde con un solo sguardo (magico o meno che sia), e quest’ultimo amore – capace perfino di non temere la sete mostruosa che affligge la sua compagna – non riesce comunque a dargli la forza di diventare in qualche modo protagonista dell’azione quando si trova costretto ad assistere alla distruzione di Clarimonde. Succube della volontà dell’abate, si limita ad assistere con orrore, senza muovere un dito né pro né contro di lei.<br />Una storia d’amore e orrore pervasa da una strana malinconia, da rileggere più volte per coglierne le tante sfumature.<br /></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-67949083196445726272014-06-07T02:20:00.000-07:002014-06-07T02:20:47.275-07:00La metamorfosi e altri racconti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-RK0XUEA_L5uNChXZTqG-GdI50Wkup_Eycz-FaF94f0-61XFl58npAVB64pfVxZWXJyk6ESEFaWCJNR00iMQlpHlRIhpau1-6HjdURBUOhJjEodtBOXCJw7qu_yJDZB0XQwp2SPCT87E/s1600/wwwinmondadoriit.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-RK0XUEA_L5uNChXZTqG-GdI50Wkup_Eycz-FaF94f0-61XFl58npAVB64pfVxZWXJyk6ESEFaWCJNR00iMQlpHlRIhpau1-6HjdURBUOhJjEodtBOXCJw7qu_yJDZB0XQwp2SPCT87E/s1600/wwwinmondadoriit.png" height="320" width="240" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Franz Kafka (1883-1924) ci ha regalato uno dei personaggi più angosciosi e illuminanti sulla condizione dell’uomo all’ingresso del ventesimo secolo. Il suo Gregor, trasformato da un giorno all’altro in un grosso, scomodo e ottuso scarafaggio, è uno dei personaggi più emblematici della letteratura di inizio secolo scorso. Questa raccolta offre una panoramica più ampia sul mondo immaginario di Kafka, sulle sue inquietudini.<br />Si inizia con “La condanna”, in cui si assiste al duello verbale e mentale di un figlio col padre, in un alternarsi di stoccate che pian piano spostano i piani di forza dal figlio, che ha preso le redini dell’attività di famiglia e sta per convolare a nozze, al padre, che sembra un vecchio ormai alla fine ma rivela invece di possedere ancora tutta l’autorità necessaria ad avvilire e condannare le pretese del figlio.<br />Ne “La metamorfosi”, come si accennava poco fa, il commesso viaggiatore Gregor si risveglia scarafaggio, senza sapere come né perché. Non si rende mai pienamente conto dell’assurdità della sua nuova situazione, ma non può fare a meno di notare il disagio e il disgusto della famiglia, che se inizialmente soffre di questa maledizione, presto inizia a vedere Gregor non più come il figlio cui il fato ha riservato un brutto tiro, ma come l’incarnazione di tutti i loro problemi.<br />“Un medico di campagna” è una raccolta di brevissimi racconti allegorici, dal significato spesso intricato, pregni di una simbologia autoreferenziale e costruiti spesso con la struttura della fiaba. Il racconto successivo, “Nella colonia penale”, racconta di un esploratore messo a conoscenza di una orribile forma di tortura sui condannati, una pratica barbara che un fanatico militare difende strenuamente da ogni ventata di cambiamento e modernità.<br />“La tana” è il claustrofobico racconto di un non precisato animale la cui paranoia si è sviluppata fino a dominare la sua esistenza. Si chiude con “Un digiunatore”, fachiro dimenticato la cui capacità di fare a meno del cibo sarà portata ai suoi estremi.<br />Calarsi all’interno delle simbologie di Kafka non è cosa facile e chi desidera cercare di comprendere il significato di molti dei suoi racconti dovrà rassegnarsi a cercare dei testi di critica che li vivisezionino, oppure accontentarsi delle suggestioni personali che hanno preso vita durante la lettura.<br />Alcuni temi balzano agli occhi anche senza bisogno di conoscere la vita di questo tormentato autore oppure il lavoro di analisi dei critici. La percezione dell’autorità come una prigione che soffoca l’uomo, ne inaridisce lo spirito e lo trasforma in un essere abietto o infimo, ad esempio, spicca non solo ne “La metamorfosi” ma anche in altri racconti. I superiori sul posto di lavoro, così come figure importanti dell’esercito o del governo sembrano nate solo per vessare i piccoli, l’uomo “medio”, colui che si trova a dover abbandonare ogni sogno o velleità personale per adeguarsi a ciò che è socialmente utile o accettato. Anche le figure parentali appaiono di norma sotto il loro profilo negativo di prevaricazione e incomprensione verso i figli, simbolo di un’autorità più quotidiana ma non per questo meno restrittiva e castrante.<br />Quasi sempre, i racconti sembrano parlare un linguaggio comprensibile solo allo scrittore, come se fossero stati scritti ad uso e consumo del creatore. Si presentano al lettore come scrigni ermetici difficili da schiudere. Utilizzando spesso il linguaggio atavico della fiaba unito a una modernità disarmante, Kafka crea atmosfere di fortissima inquietudine.<br />L’identificazione con un animale compare più volte. Gli esempi più palesi di tale tendenza sono, come già detto, “La metamorfosi” e “La tana”. In entrambi i casi, l’animale prescelto ha abitudini schive, fa parte degli “ultimi” oppure desidera solo nascondersi al mondo. Incapaci entrambi di comunicare, il primo perché ha perso la parola e il secondo per la paranoia con cui guarda al mondo e a ciò che circonda la sicurezza della sua tana, vivono entrambi in una bolla di pensieri senza espressione, incapaci di farsi capire e al contempo sempre meno in grado di comprendere quanto sta loro attorno.<br />Un disagio crescente, profondo, che disumanizza e fa presagire il disastro come unica soluzione possibile. Una lettura impegnativa, dalle forti suggestioni.<br /></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8851013989904980399.post-72851323438385598592014-05-28T02:31:00.000-07:002014-05-28T02:31:36.214-07:00Erboristeria tutor<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrYwx_fBOUcnlDi06x2H7Ul64zxqetlly9VcGUVBvpltu4AwHQYNa0aFt3nwKdLfh4cdygFLUNQbm3RsGGH4uFU_0W5k6TnCrK1VD01XGVJTGzI98pYnD8oqHRcH1ET7FZbmnlvkhsE38/s1600/g045.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrYwx_fBOUcnlDi06x2H7Ul64zxqetlly9VcGUVBvpltu4AwHQYNa0aFt3nwKdLfh4cdygFLUNQbm3RsGGH4uFU_0W5k6TnCrK1VD01XGVJTGzI98pYnD8oqHRcH1ET7FZbmnlvkhsE38/s1600/g045.jpg" height="320" width="244" /></a>Ho un sogno. Un sogno modesto, in fondo, dettato dalla passione crescente per il potere curativo delle piante, forse acceso nel mio sangue dal bisnonno giardiniere che di queste cose se ne intendeva, e parecchio. Il piccolo sogno è quello di riuscire a mettere mano su un libro che mi spieghi davvero da dove cominciare per imparare a conoscere le piante, le loro potenzialità e a utilizzarle almeno a livello casalingo come rimedi per i mali più comuni.<br />E’ stato con questo spirito che ho acquistato il manuale che vi vado a presentare oggi: “Erboristeria tutor” di Anne McIntyre, edito da URRA Edizioni. La copertina promette: “Dalla conoscenza di base all’esperienza del professionista”. Andiamo a vedere se è vero.<br />Va detto subito che l’autrice è una vera professionista, il cui mestiere è proprio quello di curare i suoi pazienti con l’uso delle erbe. Le sue conoscenze non si limitano alla tradizione occidentale, ma sono state arricchite dallo studio approfondito delle filosofie e delle millenarie culture orientali. Si tratta, perciò, di una persona competente e ferrata sull’argomento.<br />Proprio per consentire a chi si avvicina alla materia di comprendere quanto sia vasto il tema e quante scuole di pensiero si siano affidate alle piante per riportare equilibrio al corpo e alla mente umana, il manuale prende il via con un ampio capitolo in cui queste tradizioni vengono illustrate in maniera semplice e interessante, offrendo uno strumento di conoscenza e comparazione che stimola all’approfondimento.<br />La fruizione del manuale cessa di essere alla portata di tutti sin dal capitolo successivo. L’autrice passa a illustrare i costituenti delle medicine erboristiche, utilizzando un linguaggio scientifico di livello troppo avanzato per i profani e senza un glossario che aiuti a districarsi con maggiore facilità. Il lettore alle prime armi non può leggere questo capitolo senza aver prima cercato altrove una spiegazione più “terra-terra”.<br />Successivamente viene illustrato, anche con gallerie fotografiche, quali sono i procedimenti standard di preparazione dei più semplici estratti: decotti, infusi, oli, unguenti, etc. La spiegazione ha valore generale e non specifico. Non si
trovano ricette, ma solo indicazioni sulle proporzioni medie degli
ingredienti e sui metodi di conservazione.<br />Si passa quindi al corpus principale del manuale, vale a dire un ampio schedario di piante officinali. Esso è preceduto da parecchie pagine con foto a colori delle piante, affiancate dal nome scientifico e da quello comune, per meglio osservare le particolarità della pianta ed essere poi in grado di riconoscerla dalle altre. A seguito della galleria fotografica, c’è il vero e proprio elenco di caratteristiche e proprietà, stampato su fogli verdi per permettere di riconoscere il capitolo anche a libro chiuso. <br />La scelta di separare le fotografie dalla spiegazione non è molto saggia e costringe il lettore ad andare a cercare la foto in un secondo momento, man mano che legge le caratteristiche della pianta. Un sistema decisamente scomodo, senza contare che molte piante non sono fotografate nella loro interezza, ma è presente solo il particolare della radice, o dei semi, cosa che lascia nell’ignoranza sull’aspetto della pianta all’origine. Vengono segnalati tutti gli usi possibili ma non c’è nemmeno una semplice ricetta d’esempio, cosicché tutto rimane su un piano teorico.<br />Molto interessante la sezione che prende in esame gli apparati del corpo umano, le patologie che possono affliggerli e le piante che possono essere utilizzate per alleviare o far scomparire le malattie. Purtroppo, anche in questo caso, non viene specificato come. Il manuale si chiude con un breve capitolo in cui viene spiegato a grandi linee come crearsi un orto ad uso personale e curare la coltivazione in base alle necessità delle piante prescelte.<br />Un testo di cui non si riesce bene a capire il target, con una grafica accattivante e un testo corredato da molte foto su carta lucida, come ad attirare il lettore medio, quando invece i temi trattati e il linguaggio sono assolutamente di nicchia e rivolti a professionisti del settore. Una certa confusione di intenti che rende inadatto questo manuale a chi si vuole avvicinare all’erboristeria. Consigliato solo a chi conosce la chimica e possiede altri testi da potergli affiancare per uno studio più pratico e meno empirico.<br /></div>
Valentina Vania Summahttp://www.blogger.com/profile/12414763508078557633noreply@blogger.com0