lunedì 6 luglio 2020

L'isola delle comete

Giovanni Figino è un ragazzo di Milano con grandi sogni. Fuggito da casa della nonna, in mezzo ai disordini tra francesi e spagnoli che devastano la Lombardia, si mette alla ricerca di un tesoro di famiglia la cui stessa esistenza è un mistero irrisolto. La bravata gli farà conoscere strambi e piuttosto loschi (ma fedeli) compagni di ventura, che non solo lo accompagneranno nella ricerca di questa eredità nascosta, ma gli saranno a fianco anche quando stringerà un matrimonio che gli darà un futuro come commerciante, quando da Milano si trasferirà a Venezia per sfuggire a un sicario e perfino nel momento in cui il suo spirito d'avventura lo metterà per mare, spingendolo sempre più lontano da casa, in un viaggio che gli farà capire maggiormente se stesso e il complicato, forse troppo vasto mondo che si palesava agli occhi occidentali del XVII secolo.
"L'isola delle comete" di Nino Majellaro, edito con Camunia, è diviso in episodi corrispondenti alle diverse età - quasi alle diverse vite - del protagonista. La scrittura non si perde in chiacchiere, né in eccessive descrizioni, lasciando che sia lo scorrere della narrazione a creare la scenografia della storia. I personaggi sono scarni, molto umani nei pregi e nei difetti, prosaici e poco portati all'immaginazione, ad eccezione di Giovanni stesso, romantico suo malgrado e influenzato da quel libro, il Sognario, che l'ha messo alla ricerca della sua eredità e ha dato l'impronta a tutto il resto della sua esistenza. Bello spaccato storico di Milano e di Venezia, ma anche di terre più lontane, la trama ha solide fondamenta storiche senza diventare uno sterile sfoggio di conoscenza. L'utilizzo del dialetto nella parlata di alcuni personaggi aggiunge realismo e un senso dell'umorismo pungente. Insieme equilibrato di Storia, avventura e ricerca, il romanzo è una lettura estremamente piacevole, che coniuga senza difficoltà l'intrattenimento alla conoscenza.

Nessun commento: