lunedì 12 dicembre 2011

Il Signore delle Mosche

Ci troviamo su un’isola. Sì, esatto: un’isola deserta e incontaminata, nel bel mezzo dell’oceano. Una terra fatta per i naufraghi, se mai ne è stata inventata una. Difatti, questo sono i protagonisti del romanzo che vi accingete a leggere: naufraghi scampati a uno spaventoso incidente aereo. Fin qui, niente di nuovo.
Il cliché, però, viene subito evitato dalla natura di questi naufraghi. I sopravvissuti sono bambini di tutte le età, inizialmente in fuga da un Paese in guerra, che non hanno ben chiaro né dove fossero diretti né cosa è successo all’aereo che li stava trasportando. Sanno solo di essere stati scaricati in mare durante un attacco e di essere soli…chissà per quanto tempo.
L’isola, fortunatamente, sembra fatta apposta per accogliere i bambini nel più pacifico dei modi, permettendo di pensare positivamente al loro futuro. Ampie spiagge bianche, mare caldo, frutta abbondante. Il luogo ideale per una vita fatta di giochi, innocenza, meraviglia.
Sembra questo il contesto in cui muovono i primi, scanzonati passi Ralph, il biondo ragazzo carismatico, Piggy, il grassone miope sempre agitato e preso in giro da tutti, Jack, il capo-coro con manie di grandezza, e tutti gli altri piccoli.
Ralph viene insignito del ruolo di capo, sancito dal possesso di una meravigliosa conchiglia dal suono potente. Sarà lui a decidere come scandire la giornata dei bambini, a conferire ruoli e missioni e- su suggerimento di Piggy- a fare in modo che si possa accendere un fuoco per le segnalazioni, in maniera da essere ritrovati e salvati al più presto.
L’isola, però, è grande e misteriosa. Occorre esplorarla, verificarne i limiti, e i bambini avranno anche bisogno di una dieta alimentare che preveda il consumo di carne, quando possibile. Per questo motivo, i ragazzi più grandi decidono di esplorare l’isola. Scoprono così che la situazione non è tutta rose e fiori: nel folto sembra nascondersi qualcosa di oscuro e terrificante, forse una bestia d’incubo da cui bisogna assolutamente stare alla larga.
Inoltre, Jack diventa capo dei cacciatori e ben presto le sue rischiose avventure lo rendono più affascinante di Ralph agli occhi degli altri. Comincia così una degenerazione che si diffonderà come una malattia, fino ad arrivare alla follia pura incarnata nel nuovo idolo: la testa mozzata di un verro, attraverso cui si manifestano la voce e la volontà del Signore delle Mosche.
In questo terrificante romanzo del 1954, William Golding infrange il mito dell’infanzia innocente e “buona per natura”, dimostrando che in un ambiente selvaggio e privo di controllo anche gli infanti si comportano come gli adulti: creano gruppi, si scontrano, prendono comportamenti sempre più anarchici e distruttivi fino a sfociare nella violenza più efferata.
D’altra parte, ha una sua logica. I bambini esprimono senza filtri tutto ciò che provano, siano sentimenti positivi, come il cameratismo e il senso del gioco, oppure negativi, come la paura e la rabbia. L’uomo adulto è tale perché, in teoria, è riuscito a dominare le proprie pulsioni e a sottometterle alla ragione. Il fatto che il mondo sia nel bel mezzo di una guerra micidiale mostra, nel romanzo, come il livello degli adulti non sia poi molto differente da quello dei bambini. Viene solo ricoperto da una patina di maggiore serietà e civiltà, quando i processi psichici e sociali sono invece identici.
Golding è implacabile nel mostrare quanto poco può il raziocinio contro l’istinto. La caccia attrae, tenta, trascina tutti. Perfino Ralph desidera prendervi parte e resiste più per confusione e paura che per forza di volontà. Piggy, che incarna l’unico adulto presente sull’isola, diventa il bersaglio, il capro espiatorio di una situazione sempre più al limite.
Il Male si incarna nella testa di verro, nelle mosche che gli ronzano attorno e gli danno voce, ma il confine tra la Bestia demoniaca e l’orrore insito nella natura umana si confonde e si perde, lasciando aperta all’interpretazione la sua natura.
La speranza è lasciata nelle mani di un ragazzo che in fondo, a parte la bellezza e il carisma, non possiede né l’intelligenza né la forza per imporsi. Non riesce nemmeno a difendere il suo braccio destro, né il fuoco che dovrebbe richiamare l’aiuto degli adulti. Impotente, vede il paradiso trasformarsi in un inferno da cui non c’è scampo.
Una caduta negli abissi dell’animo umano, un romanzo indimenticabile e mozzafiato che dovrebbe essere presentato più spesso ai giovani lettori.

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