sabato 7 aprile 2012

Francesco d'Assisi

Sono stati scritti molti libri e girati parecchi film sulla figura di Francesco d’Assisi, una delle icone più carismatiche e potenti del cattolicesimo europeo.
Francesco rappresenta l’uomo che abbandona le cose materiali per dedicarsi allo spirito, colui che – senza alcuna preparazione teologica o precedente aspirazione di tipo clericale o monastico - è capace di seguire Cristo e dedicarglisi interamente. E’ il discepolo integerrimo, obbediente alla Chiesa, pio e forte pur nella debolezza di un fisico debilitato da innumerevoli malanni. E’ colui che dà tutto di sé per coloro che soffrono, che sono ultimi nella società.
Si pone spesso l’accento sul suo rapporto elitario con la natura e gli animali, su come egli riuscisse con la sua purezza a comunicare con le forme di vita “inferiori”. Il “Cantico delle Creature”, uno dei primi esempi di poesia in volgare della letteratura italiana, fu scritto proprio da Francesco (uso alle tecniche dei bardi e dei giullari nel comporre testi e musica) per esaltare, attraverso le meraviglie del Creato, la magnificenza di Dio.
Francesco d’Assisi è una figura di così grande impatto da correre il rischio di venire fraintesa o, cosa ancora peggiore, manipolata secondo il messaggio che si vuole trasmettere attraverso la sua esperienza di vita.
Un Francesco remissivo e pacifico, oppure severo e rigoroso. Un Francesco novello ecologo, un giullare, un matto, un prescelto, un nuovo Messia. Le biografie ufficiali non aiutano molto, in quanto vennero scritte da persone che avevano tutto l’interesse a porre l’accento su alcune cose e tacerne altre, proprio mentre si faceva duro lo scontro tra i rigoristi dell’Ordine Francescano e i riformatori che intendevano porre lo stesso Ordine un po’ più addentro il normale iter ecclesiastico e sociale.
Probabilmente, Francesco avrebbe avuto parecchio da ridire su ognuna di queste versioni, nonché sullo sfruttamento di quello che, in fondo, era stato un percorso spirituale personale e non la deliberata creazione di un gruppo organizzato. Non aveva mai desiderato fondare un nuovo Ordine religioso. Il fatto che lo seguissero non dipendeva da lui e difatti, appena possibile, prese le distanze dalla figura di comando che volevano imporgli e rimase capo spirituale, per poter continuare la propria esperienza senza cedere a compromessi.
Nel suo “Francesco d’Assisi”, Franco Cardini desidera rivedere la vita e l’esperienza del Santo cercando le verità inconfutabili all’interno delle fonti documentarie, comparandole e purgandole di ciò che sa troppo di leggenda o di allegorico, prendendo del resto in considerazione tutte le versioni esistenti delle vicende francescane.
L’autore ripercorre l’intera esistenza di Francesco, suddividendola in capitoli di lettura abbastanza scorrevole, senza l’uso eccessivo di termini complessi o costruzioni di frase arzigogolate.
Ogni periodo della vita di Francesco viene sviscerato non solo nel microcosmo della sua esperienza personale, ma anche nel macrocosmo della situazione politica, economica e sociale degli anni presi in esame. Non si possono capire le scelte del giovane Francesco senza comprendere la condizione dei cittadini dell’epoca, la simbologia legata alla figura reietta del lebbroso, il periodo tormentato per la Chiesa, con gruppi eretici – come i Catari- che si andavano spargendo per tutta Europa, contestando i Sacramenti e la ricchezza sfacciata della Chiesa Cattolica.
Sotto questo punto di vista, il saggio è molto completo, ricco di informazioni che diano al lettore un quadro generale.
Il rovescio della medaglia è che lo spazio riservato alle informazioni di sostegno e approfondimento risulta essere molto più ampio di quello dato alla vita di Francesco stesso, cosa che in alcuni momenti genera nel lettore un moto di frustrazione. Inoltre, il tentativo di non ammantare la sua figura di leggenda scarnifica in maniera consistente il materiale preso in considerazione, rendendo la narrazione dei fatti storici un po’ fredda.
Il saggio è comunque un’ottima lettura e aiuta ad avvicinarsi alla letteratura sul Santo assisano con mente aperta e occhio attento.

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