lunedì 16 aprile 2012

I manoscritti del Mar Morto

Sui manoscritti ritrovati all’interno delle grotte di Qumran, sul Mar Morto, sono girate per anni leggende e teorie di complotto su cui è fiorita una ricca letteratura, nonché documentari televisivi. Il tema è delicato, a dir poco: parliamo di testi risalenti al periodo che ha visto nascere e radicarsi il Cristianesimo.
La Chiesa, alle sue origini, ha operato una scelta sui testi da classificarsi ortodossi e su quelli, invece, da considerare apocrifi o pseudoepigrafi, e quindi meno attendibili. Gran parte di essi sono andati perduti o sono stati dimenticati. Il clima di scarsa flessibilità ha sempre spinto l’opinione pubblica a pensare che il Vaticano conservi una mole di segreti incredibile e che, nel caso dei manoscritti di Qumran, esso abbia messo lo zampino per evitare che venissero divulgate informazioni che potessero minare alla base l’unicità della fede cristiana.
Da quando i manoscritti sono stati ufficialmente tradotti e pubblicati, però, si è scoperto che le informazioni in essi contenute non sono così drammatiche da necessitare una secretazione. Non per questo le tesi della cospirazione si sono sgonfiate: non accade quasi mai, nemmeno quando risulta palese la loro infondatezza.
Con “I Manoscritti del Mar Morto”, edito con Newton Compton, Stephen Hodge ha lo scopo di offrire al lettore medio una spiegazione esauriente di cosa siano questi testi, dove e come sono stati trovati e quale reale importanza rivestono per il mondo culturale e teologico.
Il saggio si districa con piacevole fluidità e compiutezza attraverso tutte le facce dell’intricata vicenda del ritrovamento e dell’analisi dei manoscritti.
La storia del ritrovamento dei testi è di indubbio fascino e coinvolge interessi personali, politici e religiosi. Rivela, soprattutto, come la presunta segretezza del contenuto dei manoscritti di Qumran sia nata a causa dell’inadeguatezza del personale occupato nel lavoro di analisi e nell’affermato nepotismo dell’ambiente accademico. La gelosia sul proprio lavoro di ricerca ha impedito per anni a chiunque di accedere al materiale, così che le dicerie si sono sparse a macchia d’olio.
Si passa quindi a un veloce ripasso della situazione sociale e politica di Israele e della Giudea negli anni precedenti la nascita del movimento cristiano. Queste informazioni sono di enorme importanza per comprendere, più avanti, i contenuti dei manoscritti settari ritrovati a Qumran.
Oltre a trascrizioni più o meno modificate della Torah, ai Salmi e alcuni altri libri profetici già conosciuti, esiste infatti un ampio corpus di documenti afferenti a una non precisata Comunità, che ne detta le regole e parla attraverso giri di parole e pseudonimi di avvenimenti e persone ad essa collegati.
Gli studiosi si sono lambiccati il cervello per scoprire l’identità storica di questa comunità. Per molto tempo, la teoria più diffusa si è concentrata sugli esseni, una comunità ascetica di uomini celibi e pacifici di cui si parla nelle cronache dell’epoca. Oggi questa possibilità viene messa in discussione, facendo notare come molti dettagli nei testi e nei siti archeologici della zona di Qumran non si adattino alla presenza di una comunità con tali caratteristiche.
Scoprire le tensioni e i cambiamenti che stavano avvenendo all’interno della comunità ebraica, sotto i Seleucidi prima e sotto i Romani poi, aiuta a capire come si sia arrivati agli insegnamenti di Yeshua (Gesù) e come questi non fossero frutto di una rivoluzione improvvisa, ma di una evoluzione in atto del pensiero religioso.
L’autore prende in esame le possibilità di interpretazione, descrivendo nel dettaglio i pro e i contro di tutte le teorie, ivi comprese quelle più ardite e campate per aria, per far comprendere al lettore come lo studio di questi manoscritti sia ancora controverso e in pieno svolgimento.
La lettura di questo saggio è consigliata a tutti coloro che sono interessati ad uno dei misteri storico-archeologici più dibattuti degli ultimi anni, ma anche a chi intende comprendere più a fondo il contesto culturale e religioso che ha visto nascere e svilupparsi il Cristianesimo alle sue origini.

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