domenica 4 marzo 2012

Ombre

Un piccolo gioiello della letteratura per ragazzi: questa definizione può senza dubbio applicarsi al romanzo breve Ombre di Nicholas Wilde, pubblicato da Mondadori all’interno della collana Superjunior nel 1993.
Ombre è una delicata e profonda storia d’amicizia immersa in un’ambientazione misteriosa ed affascinante, una ghost story profonda e non scontata che mette in luce quanto i sentimenti possano durare ben oltre i limitati confini della vita umana.
Matthew è un ragazzo di dodici anni che vive in un mondo fatto di ombre vaghe. E’ privo della vista e abita con la madre in una Londra che non è certo fatta su misura per un bambino con un simile handicap. Per la prima volta, la piccola famiglia si concede una vacanza degna di questo nome prendendo in affitto un cottage vicino alla costa, un territorio aspro ma bello, circondato da canneti e saline. Il terreno su cui sorge l’abitazione è di proprietà di un’antica casata locale, la cui villa ormai disabitata cade in rovina.
Affascinato dallo spazio che si prolunga ovunque senza barriere, dai nuovi suoni e odori, Matt si concede l’unica passeggiata che riesce ad affrontare da solo, un breve itinerario che parte dal retro del cottage e termina al muretto del vicino cimitero. Questa camminata rappresenta una piccola impresa per lui, da sempre costretto a dipendere dagli altri per qualunque spostamento. Quel luogo pacifico gli dà l’illusione di una libertà che la città gli nega e Matt cerca di ottenere dall’esperienza quanto più può.
Come a voler dare ragione al suo desiderio di affrancarsi dalla sua buia solitudine, nei pressi del muretto il ragazzo incontra Roly, un giovanotto della sua età che lo catapulta in avventure impensate, un amico che per qualche meraviglioso giorno diventa il sostituto di quegli occhi che non funzionano e gli celano il mondo. Con la sua pazienza e la sua parlantina sciolta, Roly mostra a Matt tutto ciò che i suoi occhi non possono vedere.
Il nuovo amico di Matt, però, ha strani momenti di malinconia e silenzio che il ragazzo non riesce a comprendere. Inoltre, nella villa abbandonata e lungo la spiaggia si nascondono antichi ricordi che di quando in quando sfiorano il ragazzo come ombre. Matt dovrà dissiparle, mettendo in gioco la sua stessa amicizia con Roly, scoprendo una verità terribile che gli toglierà il suo migliore amico ma allo stesso tempo lo legherà al suo cuore per sempre.
Uno stile sobrio, fatto soprattutto di dialoghi, fresco e immediato. Le descrizioni sono quasi poesia, proiettate su un altro piano di comprensione a causa della cecità del protagonista. E’ tutto fatto di suoni, odori e sensazioni, eppure completo. L’amicizia fra i due ragazzi è dolce, sincera, limpida come può esserlo solo fra due bambini. Al contempo, sotto la superficie si celano sentimenti torbidi e violenti, come l’invidia e il rancore. La forza celata nel sentire dei bambini è pura e dirompente, nel bene e nel male, e Roly trascina i propri rimorsi ai piedi di Matthew sperando, pur senza possedere un briciolo di speranza, nel perdono.
Una lettura stupenda, toccante, per qualsiasi età.

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