martedì 1 maggio 2012

Vestiti - Lo stile degli italiani in un secolo di fotografie

L’evoluzione del costume, della moda nell’abbigliarsi, truccarsi e acconciarsi, accompagna di pari passo i cambiamenti storici e culturali, i concetti filosofici e gli avvenimenti che determinano un’epoca. Spesso questo lato dell’esistenza viene dimenticato, diventando materia di approfondimento solo per coloro che hanno un interesse di tipo professionale verso l’argomento.
In Italia, soprattutto, l’evoluzione dello stile non è trattata in maniera sufficiente. Esistono pochissimi testi di riferimento, quasi tutti di natura circoscritta a determinate epoche e quasi mai esaustivi anche nel ristretto campo d’azione. Coloro che studiano la storia dell’abbigliamento o dell’acconciatura sono costretti ad affidarsi a testi in lingua inglese, mai tradotti nel nostro Paese.
Senza soffermarci sui motivi di questa mancanza, rimane il fatto che trovare materiale di buona qualità sull’argomento è molto difficile e chiede una ricerca certosina, oggi fortunatamente aiutata dagli store di libri su internet.
Il volume “Vestiti – Lo stile degli italiani in un secolo di fotografie” di Diego Mormorio è arrivato tra le mie mani per puro caso, grazie ad un amico. Nascosto tra i libri d’arte, un po’ rovinato, ha attirato l’attenzione del mio compagno di ventura e questi l’ha passato a me, conoscendo il mio interesse per la materia.
E’ stato un acquisto felice: se l’avessi lasciato sullo scaffale per quei piccoli difetti, me ne sarei pentita.
Il volume, una edizione della Laterza in carta lucida, offre un viaggio fotografico attraverso un secolo di evoluzione di stile in Italia, dalla metà del diciannovesimo secolo alla fine degli anni ’50. L’autore è un fotografo che ha avuto modo, nel tempo, di accorgersi quanto l’abito che si indossa sia parte integrante del messaggio e del ricordo che si vuole imprimere nel ritratto fotografico.
Il libro ne raccoglie un buon numero, creando un viaggio virtuale attraverso cento anni di moda in continuo cambiamento.
Oltre al valore artistico della raccolta, Mormorio aggiunge un interessante approfondimento culturale, offrendo una spiegazione teorica dei periodi storici trattati e dei cambiamenti nella moda, dai tessuti, ai colori, alle linee.
Soprattutto la figura femminile ha subito innumerevoli cambiamenti nell’arco di un secolo. Il concetto di Bellezza ha continuato a variare, anche drasticamente nell’arco di pochi anni. La silhouette della donna ottocentesca veniva modificata drasticamente grazie alle crinoline, alle sottogonne modellate tramite cerchi di metallo, da panieri che, allacciati in vita, gonfiavano la gonna in corrispondenza del fondoschiena.
Il punto vita ha continuato a spostarsi nel tempo, allungando o accorciando la figura, e l’uso o meno del corsetto ha decretato il successo di donne con il vitino di vespa oppure linee più naturali o sinuose, fino ad arrivare alla donna magra e “rettangolare” degli anni ’20. Allo stesso tempo, le acconciature alte e gonfie, che richiedevano capelli lunghissimi e molto tempo dedicato alla loro realizzazione, con il nuovo secolo vengono spazzate via dalla moda garçonne. Il taglio cortissimo alla maschietta si impone, per mitigarsi più avanti con un ritorno alla femminilità.
Per l’uomo le modifiche sono meno evidenti e riguardano soprattutto la vita quotidiana, il rarefarsi di occasioni per sfoggiare abiti ricercati se non per appuntamenti serali. Nascono, con l’avvento della bicicletta, dell’automobile e dell’aereo, capi d’abbigliamento comodi che siano adatti al loro utilizzo. Gli ultimi capitoli mettono l’accento sulla nascita di una moda italiana, fino al ventesimo secolo mera copia dello stile parigino e londinese.
Lo stile è corretto, scorrevole e narrativo; fornisce dettagli senza diventare pesante, lasciando che le immagini parlino soprattutto da sé.
Un piacevole volume di approfondimento e una stupenda raccolta di fotografie d’epoca.

Nessun commento: