mercoledì 8 agosto 2012

Fidati!

Heather e Andrew sono giovani. Hanno solo diciassette anni, un’età in cui i colpi di testa non sono rari e avere fiducia che gli interessi dureranno più a lungo di qualche mese è piuttosto difficile. Questi potrebbero essere i motivi a giustificazione dell’avversione totale che i genitori di entrambi provano verso la loro relazione, ma la verità è più semplice e gretta: lei ha la pelle nera, lui è bianco. Quest’unione “non s’ha da fare”.
Osteggiati dalle famiglie, i due giovani inglesi decidono di concedersi un po’ di tregua partendo per una vacanza, loro due soli, in viaggio per l’Europa da un ostello all’altro. Questo appianerà i dissidi e forse riuscirà anche a sancire un legame sul piano fisico, in maniera da rendere indissolubile il loro amore.
Purtroppo le cose non vanno come previsto. L‘incubo irrompe nelle vite dei due ragazzi sotto forma di un vampiro, Julius, che li irretisce e poi riduce Andrew in fin di vita. L’accorata preghiera di Heather, la profondità dei suoi sentimenti, inducono Julius a porre rimedio…a modo suo. Egli, infatti, trasforma Andrew in un vampiro.
Da questo momento, la vita di Heather si trasforma in uno scivolo verso l’inferno. La relazione tra i due non potrà più essere quella di un tempo. Andrew, però, non accetta di essere separato dalla sua ragazza e tanto dice, tanto fa, che Heather si abbandona al suo bacio di vampiro e torna al suo fianco come non morta.
Il patto di sangue perverte il loro amore in un malsano possesso da parte di Andrew, cui i poteri hanno dato alla testa, mettendo in luce lati oscuri del suo carattere. Heather cerca disperatamente di mantenere la propria umanità, il rapporto pur conflittuale con la propria famiglia, ma questo la conduce sempre più lontana dal giovane che un tempo amava. Possibile che le cose non possano più tornare come prima? Possibile che l’unica cosa che riservi loro il futuro sia la morte?
Questa è, in breve, la trama del romanzo “Fidati!” di Malorie Blackman, edito da Mondadori, una storia per ragazzi sui vampiri che unisce la tradizione alla visione moderna del “succhiatore di sangue”, sulla scia dei romanzi di Anne Rice, capace di condurre una normale vita sociale nei momenti in cui non è in caccia.
La commistione funziona bene, senza togliere nulla al mistero sanguinario del vampiro tradizionale (il romanzo è stato scritto al principio degli anni ’90, ben prima di saghe come Twilight e simili) ma allo stesso tempo slegandolo dal cliché di bare, cimiteri e camere da letto di vergini terrorizzate.
Godibile per ogni tipo di lettore, la storia è comunque dedicata agli adolescenti e a chi ancora ricorda i turbamenti e il modo di affrontare le avversità in questi anni di passaggio dall’infanzia all’età adulta. E’ essenziale calarsi di nuovo in quella forma mentis per seguire con la dovuta partecipazioni le vicende di Heather e Andrew, i cui problemi altrimenti perderebbero di urgenza e intensità.
Gli scontri con i genitori, le riunioni con gli amici, i bulli sempre pronti a scatenare una rissa, le piccole ripicche, le gelosie, l’illusione meravigliosa che l’amore durerà per sempre e saprà superare qualsiasi ostacolo…E’ un’età che brilla di luce propria. Anche per questo è ancora più orribile che Heather ed Andrew vengano catapultati nella tenebra quando hanno vissuto ancora così poco della vita umana. Diventa troppo facile dimenticare ciò che si era.
Tra le righe si respira una Londra che si è appena lasciata alle spalle gli anni ’80, una generazione di ragazzi più presente e ambiziosa di quella corrente, una città cosmopolita eppure ancora piena di pregiudizi e conservatorismo molto europeo.
La prosa della Blackman non si perde in troppe descrizioni inutili, utilizzando la prima persona per darci uno scorcio il più possibile limpido dell’animo di Heather, delle sue paure e dei suoi sentimenti. L’azione scorre veloce, chiara come la proiezione di un film. A parte alcune piccole cadute di tensione, il romanzo è un invito alla lettura tutta d’un fiato.
Una tenera storia dell’orrore, una parentesi nostalgica su una generazione di vent’anni fa.

1 commento:

gobbo giulia ha detto...

è un libro molto bello e coinvolge il lettore, non è ne troppo lungo , ne troppo corto e un libro da stimare . Io lo considero l'horror perfetto per noi teenager!