lunedì 10 dicembre 2012

Dragonlance - Le Cronache

Ci sono libri che ti cambiano la vita. Una frase che sembra retorica ma che a conti fatti risulta vera per quasi tutti i lettori assidui. Incontri un libro che ti salta tra le mani in un determinato momento della tua vita e da quando ti immergi nelle sue pagine…non sei più lo stesso. O forse sei più “te stesso” di quanto lo eri prima dell’incontro fatidico.
Per me l’incontro è avvenuto a 14 anni con Dragonlance Saga, immane opera di letteratura fantasy del duo Weis&Hickman, mondo letterario del famosissimo gioco di ruolo Dungeons&Dragons. Per amor di verità, non fu con le Cronache – che vado a presentarvi- che iniziò la mia avventura in questo mondo di fantasia, ma con la trilogia seguente: le Leggende. Insieme costituiscono i libri principali della saga, che con essi potrebbe iniziare e finire. Gli autori e numerosi collaboratori, invece, vi hanno affiancato molti romanzi dedicati ai singoli personaggi e si sono ostinati a sfornare seguiti, coinvolgendo anche una seconda generazione di eroi, che hanno tolto smalto alla saga originaria e scavato la miniera anche quando le gemme avevano perso in purezza da tempo (tipico esempio di scontro tra interessi economici e valore letterario). Per quanto mi riguarda, quei libri “in più” sono stati rimossi dalla mente. Rimane il valore della saga principale, di cui vado a presentarvi la prima trilogia.
A Solace, meraviglioso paese costruito sulle cime degli alberi vallenwood, si ritrova dopo molti anni d’assenza un variegato gruppo di amici. Tanis Mezzelfo, tormentato giovane dal sangue misto che è sempre stato il capo indiscusso del gruppo, giunge insieme al burbero e anziano nano Flint Fireforge e allo spensierato Tasslehoff Burrfoot, un kender – sorta di gnomo- manolesta, senza paura e pieno di allegria. Alla taverna incontrano dapprima i gemelli Caramon e Raistlin, l’uno gigantesco guerriero sempre affamato e l’altro astuto mago malato e maledetto a causa della sua Arte, e poi l’amico Sturm Brightblade, guerriero di Solamnia per cui l’onore è la vita stessa. Manca solo Kitiara, sorella dei gemelli e amante del mezzelfo. La riunione diventa un caos nel tentativo di salvare da un ingiusto arresto una coppia di barbari che portano un bastone di cristallo azzurro. Questo trascina il gruppo in un viaggio della speranza alla ricerca degli antichi Dei, mentre attorno a loro si scatena una guerra orribile e creature draconiche distruggono la loro patria. Con nuovi amici e combattendo molti nemici, i nostri riusciranno perlomeno a trovare colui che un giorno riporterà la Luce nel mondo di Krynn. I draghi, però, sono stati sguinzagliati dalla Regina delle Tenebre e la guerra, senza un’arma per combatterli, sembra persa in partenza.
Questa la trama del primo romanzo, “I draghi del crepuscolo d’autunno”, che prosegue ne “I draghi della notte d’inverno” con un’inaspettata divisione del gruppo dopo una spedizione, finita quasi tragicamente a causa dell’attacco di uno squadrone di draghi. Divisi, quindi, senza sapere se gli altri sono ancora vivi, i nostri prendono diverse strade per cercare l’arma che possa consentire loro di combattere i messi della Regina Oscura. E’ un libro di conflitti, reali e interiori. Ognuno di loro si ritrova a dover dipanare i propri pensieri, affrontare paure e indecisioni. Tanis si trova lacerato tra l’amore per l’elfa Laurana e la passione per Kitiara, che li ha traditi servendo l’Oscurità. Il legame indissolubile dei gemelli viene troncato da Raistlin, che non esita a sacrificare tutto e tutti per il proprio tornaconto. L’arma viene trovata, ma il prezzo è altissimo e il finale non potrà essere che tragico. La battaglia, purtroppo, non è ancora finita.
In questo clima disperato, inizia “I draghi dell’alba di primavera”. Finalmente la Luce torna a toccare i cuori di chi è rimasto a combattere, palesando di averli prescelti da tempo. Tutti, però, sono cambiati o hanno perso qualcosa di fondamentale. La Regina sta per entrare nel mondo. Mentre i Cavalieri usano le Dragonlance contro gli eserciti alati, i nostri dovranno tentare l’ultima, disperata carta: trovare l’Uomo dalla Gemma Verde, chiave della presenza della Dea su Krynn. L’aiuto più insperato, quello che viene da coloro che hanno tradito, sarà fondamentale per tenere viva la speranza.
La forza delle Cronache non sta nella prosa, che inizialmente è un po’ meccanica e di quando in quando inciampa in piccole contraddizioni (frutto con tutta evidenza del procedere del gioco di ruolo che diede inizio al tutto, oltre che di una pessima traduzione dell’edizione Mondadori in mio possesso - molto più curata la versione Armenia), per diventare veramente piacevole solo dal secondo libro in avanti, quando si libera dalle convenzioni del role-play. Essa sta nella vitalità del mondo inventato dagli autori, nella tangibilità di un regno fantastico che prende forma e si fa di carne e sangue, reale come se potessimo entrarvi in qualsiasi istante. Soprattutto, la forza di questa saga sta nei personaggi e nelle relazioni che intercorrono tra di loro.
I protagonisti sono tratteggiati con disarmante umanità, amore palese. La loro psicologia è stata costruita con il cuore e non tramite il mero meccanismo di gioco. Non si può non ridere per le birichinate di Tasslehoff, sentire il cuore farsi piccolo piccolo quando per la prima volta questo bambino troppo cresciuto conosce la morte altrui e il sapore delle lacrime. Non si può non combattere a fianco di Sturm condividendo la sua disperata necessità di vivere e morire senza perdere l’unica cosa che lo tiene in piedi, quel senso dell’onore che dà significato a una vita altrimenti vuota. Non si può non essere lacerati dalla dicotomia di Caramon e Raistlin, il primo con la sua genuina ingenuità e il secondo vibrante di una malvagità sotto cui riposa un’anima torturata dalla sofferenza e dal disgusto di sé, da occhi che vedono solo morte.
Le Cronache di Dragonlance sono un viaggio meraviglioso e drammatico, che trovano degno seguito nelle Leggende, di cui vi parlerò più avanti.
Lasciate che questo gruppo di amici vi indichi la via. Non correrete il rischio di annoiarvi!

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