giovedì 3 gennaio 2013

Storia Universale del Costume

La Storia del Costume, vale a dire l’evoluzione dei capi d’abbigliamento, gli accessori, l’acconciatura e il make-up dai primordi della società umana ai giorni nostri, è una materia ampia e complessa che sarebbe errato sottovalutare, reputandola d’interesse esclusivo per chi oggi si occupa di moda. Essa, infatti, non solo richiede una conoscenza storica e antropologica notevole, ma offre una miniera di informazioni anche per chi lavora nel teatro, in televisione o, più in generale, si occupa d’arte e di ricerca storica.
L’analisi dell’abbigliamento fornisce informazioni sul clima, sulle abitudini, sulle preferenze estetiche che via via si sono radicate nel gusto per poi svanire ed essere sostituite. Racconta anche la situazione economica e politica, la differenza più o meno marcata tra le classi sociali. Evidenzia, infine, tipo e qualità delle materie prime utilizzate per confezionarli, mettendo in luce i progressi tecnici, i rapporti commerciali, i trucchi del mestiere, abilità che spesso con il tempo e l’industrializzazione si sono perdute.
Questa storia “parallela” dell’umanità non ha grande seguito nel nostro Paese, limitandosi ad essere insegnata nei corsi complementari in talune facoltà universitarie. Ne consegue che trovare testi adeguati ed esaustivi nella nostra lingua è impresa ardua (per trovare manuali completi bisogna rivolgersi alle pubblicazioni in lingua inglese, con l’ovvio ostacolo della lingua straniera).
E’ presente in commercio, però, un gigantesco volume che merita non solo l’attenzione di chi è interessato alla materia, ma anche l’investimento dei non pochi euro richiesti per l’acquisto. Ringraziando le Muse, la qui presente ha potuto usufruire di uno sconto galattico grazie alla sovracoperta strappata, ma dopo una singola occhiata al contenuto ho compreso che avrei sganciato tutti i soldi sull’unghia anche se fossi stata costretta a comprarlo a prezzo pieno.
“Storia Universale del Costume ” di Patricia Rieff Anawalt, infatti, racchiude non tanto la Storia del Costume in sé, alla quale viene dato comunque un certo spazio, ma una panoramica straordinaria delle abitudini d’abbigliamento di tutto il mondo. Una pecca delle analisi storiche, infatti, è che esse di norma si concentrano prevalentemente sul Costume occidentale. Aprendo le pagine di questo volume, invece, si inizia un viaggio straordinario intorno al mondo.
L’autrice, un’antropologa con il dono di una scrittura scorrevole e di piacevole lettura, ha suddiviso il testo in capitoli “regionali”, in maniera da analizzare con cura ogni popolo e i suoi costumi. Partendo dal Medio Oriente e dall’Egitto, che sono stati culla delle prime civiltà, il viaggio prosegue attraverso tutti i continenti, andando a ricercare dapprima le nozioni storiche essenziali a comprendere come si è evoluta la regione, la sua organizzazione sociale e quali influenze hanno permeato il suo gusto, e quindi i capi d’abbigliamento tradizionali, fotografati pezzo per pezzo oppure mostrati indosso ai nativi.
Spesso, disegni atti a mostrare il corretto modo di indossare le vesti corredano il testo. Ogni foto è accompagnata da una didascalia esaustiva circa i materiali, le dimensioni e, quando possibile, l’anno di fabbricazione del capo d’abbigliamento.
Vengono così alla luce stili e materiali del tutto sconosciuti alla nostra cultura, curiosità tribali conservate con ammirevole dedizione da piccole realtà etniche che, nonostante il dilagare della società industriale e dello stile occidentale, cercano per quanto possibile di tramandare alle nuove generazioni le proprie tradizioni. A questo si affiancano nozioni sulle tecniche di tessitura, sia per ciò che riguarda le materie prime e le tecniche di filatura e ricamo, che per le procedure di tintura e i materiali, a volte curiosi o perfino disgustosi, che vengono utilizzati per colorare i tessuti.
Ogni grande capitolo è suddiviso in paragrafi dedicati alle singole etnie. Per ognuna di esse viene fornita una notevole quantità di informazioni altrimenti difficilmente reperibili. Cartine geografiche a complemento del testo circoscrivono con precisione i territori presi in esame. La stampa perfetta e nitida su carta lucida, il grosso formato e la rilegatura con copertina rigida lo rendono una pubblicazione di pregio.
Lungi dall’essere una carrellata di fotografie, il tomo (edito da Mondadori) contiene una miniera di informazioni da leggere con cura, creando un azzeccato connubio tra volume d’arte e saggio antropologico.

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