martedì 28 giugno 2011

Il segreto nella fiamma

"Il Segreto nella Fiamma" di Massimo Vassallo per EDIZIONI XII è un romanzo in cui si respira aria d’altri tempi, una finestra che si apre su un momento difficile per l’Europa cristiana di fine XII secolo, impegnata nelle aspre lotte contro i saraceni in Terrasanta. Siamo catturati nel limbo di un periodo di transizione: la cavalleria cortese di stampo arturiano, fatta di tornei e sfide da portarsi con onore, si sta trasformando in una forza a servizio esclusivo della lotta di religione contro l’infedele; ne è prova il sorgere di ordini monastici combattenti quali Templari e Teutonici.
Gli eroi antichi sono Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda. Quelli nuovi, Goffredo di Buglione e i suoi crociati.
Vassallo si muove all’interno di questo contesto che non ha ancora trovato il proprio equilibrio, precariamente in bilico tra un passato già leggendario e il sanguinoso futuro.
La storia inizia con l’arrivo di un cavaliere zuppo di pioggia al castello del Barone Carmick, la cui figlia Rosalba accoglie e accudisce l’inatteso viandante con l’ospitalità che si addice a una discendente di sangue nobile.
La bellezza della ragazza strega immediatamente il cavaliere, un giovane il cui viso è invece deturpato dalla mancanza di un occhio, coperta indossando una benda nera. Egli si ammanta di mistero, rifiutandosi di fornire il proprio nome; più genericamente chiamato Cavaliere del Falco, è un principe destituito dal diritto di primogenitura a causa di un fratellastro saraceno comparso dal nulla.
La storia del cavaliere è tormentata da esperienze che l’hanno segnato nel corpo e nello spirito, non ultima il servizio in qualità di membro dell’ordine templare ad Acri durante la presa della città col disonorevole massacro compiuto sui saraceni. In giovinezza ha assistito a prodigi e magie che hanno poi accostato il suo destino a quello del grande Merlino: il mago della leggenda ha risvegliato in lui un potere che ancora non comprende.
L’ospitalità del Barone si rivelerà fonte di gioie e dolori. Al forte sentimento che subito germoglia tra il cavaliere e Rosalba, si contrappone il mistero che avvolge in una morsa di mestizia e paura la famiglia Carmick. Nel castello sembra imperare il colore rosso, negli arredi e nelle vesti come nei nomi di Rosalba e degli altri figli del Barone: Carminio, Rosso e Malvina. Nei sotterranei si nascondono segreti innominabili e nemmeno il passato del signore del castello – che pure è un brav’uomo – è immacolato.
In Terrasanta, al Barone è stato proposto un patto diabolico e ora i termini del contratto minano la vita stessa dei suoi figli, Rosalba compresa. Solo il maggiore, Carminio, sembra trovarsi a proprio agio in questo clima di mistero e inquietudine.
Incapace di abbandonare all’indecifrabile minaccia la donna che ormai ama, il cavaliere decide di non ripartire. Proprio al castello, come evocata, gli si presenta l’occasione per risolvere le sue pericolose questioni dinastiche: il fratellastro saraceno Ferk, accecato da bramosie di conquista, giunge alla dimora del Barone alla testa di nutrito esercito e la pone sotto attacco.
Il Cavaliere del Falco dovrà allora fare i conti con nemici interni ed esterni, imparando a usare la forza magica che nasconde in sé per opporsi a una setta di rosso vestita che opera magie immonde seguendo antichi riti diabolici. Ad affiancarlo in questa complicata e rischiosa situazione saranno il possente guerriero Turnball, suo amico di giovinezza, l’agile e arguto ser Dill e l’immancabile Rosalba, che nel cuore di fanciulla nasconde un coraggio inaspettato.
Il romanzo di Vassallo, costruito con cura attorno a nozioni tecniche e parole ricercate, si può facilmente dividere in due parti. La prima, nella quale si impara a conoscere i misteri del castello dei Carmick, sembra uscire da un roman de geste di CHRÉTIEN DE TROYES, sia per immagini sia per successione degli avvenimenti. Amor cortese, cavalieri erranti, battute di caccia e sfide presuntuose si succedono con ritmi misurati, a volte anche troppo costruiti, con un vago sapore di autocompiacenza. I ricordi delle passate imprese del Cavaliere del Falco richiamano non poco le traversie di Lancillotto o di Perceval, un parallelo arturiano acuito dal rapporto del protagonista con Mago Merlino. Gli episodi di caccia acquistano la valenza simbolica di iniziazione e prova; in uno di questi, la scelta del cavaliere di risparmiare una femmina di cinghiale gravida diventa simbolo della sua generosità d’animo. I combattimenti contro avversari pressoché immortali, il cervo che guida il cavaliere mentre cammina a fianco di Merlino, l’essere grottesco che nasconde più di quanto non appaia alla vista, riportano subito alla mente le storie del Mabinogion.
Questo contesto dalle origini un po’ troppo palesi è ravvivato dalle prime avvisaglie dei misteri che avvolgono il castello e che lasciano presagire qualcosa di più elaborato rispetto alla semplice citazione dei modelli del romanzo cavalleresco francese e bretone. Giunti a metà della storia, la trama prende una piega del tutto diversa, i ritmi accelerano e perfino la parlata si fa più moderna, immediata.
Non appena la guerra si affaccia alle porte del castello dei Carmick, lo scenario si spoglia dall’affettazione da romanzo cortese e ci si ritrova catapultati in mezzo al sangue e alla battaglia, descritta con minuzia di particolari, anche tecnici, degni di un HARRY TURTLEDOVE. Vassallo si è fatto puntiglio di descrivere con precisione tattiche, armamenti, macchine da guerra e accessori dei soldati, offrendo uno scorcio più che vivido degli scontri.
Si passa infine alla lotta di religione, anche se l’identità dei saraceni in quanto nemici infedeli è mascherata dietro al presunto diritto al trono vantato da Ferk. Questa lotta ha un parallelo all’interno del maniero e, nel caso specifico, assume i tratti del combattimento contro le eretiche forze del Male, impersonate dai componenti della misteriosa setta rossa.
I personaggi sembrano risvegliarsi dal torpore delle prime pagine per riscoprirsi pieni di determinazione, un coraggio ardente da affiancare alla fiamma magica che brucia nell’animo del Cavaliere del Falco. Il cavaliere Turnball e ser Dill incarnano la forza prorompente di questa seconda parte della storia, con le loro gesta intervallate da ironia e reazioni più vicine al modo di sentire odierno.
Il desiderio di giungere al finale della vicenda per conoscere la sorte degli eroi si fa più stringente a mano a mano che ci si avvicina alle ultime battute.
Il Segreto nella Fiamma piacerà agli appassionati del Medioevo e della cavalleria per la meticolosità e le non poche citazioni colte; e con un pizzico di impegno in lettura, risulterà godibile anche agli amanti del Fantasy più moderno.

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